Eccellenze italiane, innovazione nel periodo del covid: lo studio del “Santa Lucia" promuove la terapia a distanza

La teleriabilitazione
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Venerdì 15 Gennaio 2021, 18:18 - Ultimo aggiornamento: 18:19

Pubblicato su Frontiers in Neurology uno studio dedicato alla terapia a distanza offerta, durante il lock-down, ai pazienti del servizio di neuroriabilitazione extra-ospedaliera della Fondazione Santa Lucia IRCCS. I medici, gli psicologi, i terapisti ed i logopedisti del servizio di neuroriabilitazione extra-ospedaliera della Fondazione Santa Lucia IRCCS hanno attivato, da marzo 2020, ossia all’inizio del lockdown, un servizio di teleriabilitazione volto a non interrompere il percorso di neuroriabilitazione delle persone costrette a casa.

Il servizio, con l’approvazione del comitato etico e nel contesto della ricerca portata avanti dall’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), ha interessato principalmente pazienti pediatrici e adulti con disabilità complesse, spesso multiple, per i quali la neuroriabilitazione rappresenta un’efficace strumento di miglioramento o di mantenimento dell’autonomia acquisita.

L’efficienza del servizio a distanza è stata valutata attraverso tre questionari online: il primo indirizzato ai familiari di pazienti pediatrici, al quale hanno risposto 144 dei 270 che lo hanno ricevuto; il secondo indirizzato ai pazienti adulti, al quale hanno risposto i 25 utenti che hanno usufruito del servizio di teleriabilitazione; il terzo dedicato ai 50 terapisti e professionisti che lavorano presso il servizio di neuroriabilitazione extra-ospedaliera (fisioterapisti, terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, logopediste, psicologhe e terapisti occupazionali), al quale hanno risposto tutti.

Le risposte ottenute, raccolte e analizzate statisticamente in uno studio realizzato dalla dott.ssa Carla Assenza insieme al team diretto dalla dott.ssa Daniela Morelli, e pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Neurology, hanno evidenziato che la percezione da parte di pazienti e terapisti del servizio fornito con la teleriabilitazione è stata positiva.

In particolare, i genitori dei pazienti pediatrici hanno considerato positivamente l’intervento offerto, perché ha dato continuità al percorso terapeutico dei loro figli.

Nel caso dei pazienti più piccoli, da 0 a 3 anni, nonostante i genitori si siano sentiti affaticati dalle restrizioni imposte dal Lock-down e dal dover assumere il ruolo di terapisti per i propri figli, l’essere guidati a distanza dal terapista ha permesso loro di conservare la fiducia nel percorso di cura e di ottenere un prezioso supporto durante la pandemia.

Contrariamente a quanto avvenuto nei pazienti in età evolutiva, l’adesione dei pazienti adulti, principalmente persone colpite da ictus o con altre tipologie di lesione del sistema nervoso, è stata limitata da una ridotta familiarità con gli strumenti digitali per la terapia a distanza (computer con webcam o smartphone), dalle difficoltà nel disporre a casa di una persona che li potesse assistere o da una scarsa fiducia nelle possibilità della terapia a distanza. I partecipanti adulti che hanno accettato la teleriabilitazione, hanno invece riportato un alto livello di soddisfazione per la possibilità di proseguire la terapia iniziata in reparto.

Il sondaggio condotto tra i professionisti ha confermato i risultati riscontrati dai pazienti e dalle persone che li assistono riguardo la percezione della terapia a distanza, anche per loro la teleriabilitazione è stato un modo per sentirsi utili ai loro pazienti e per alcuni ha avuto risvolti positivi inaspettati. Attualmente (Gennaio 2021) l’intervento di teleriabilitazione, riconosciuto normativamente dalla Regione Lazio, esclusivamente per i pazienti del servizio extra-ospedaliero, integra la terapia in presenza e permette di rispettare le regole di sicurezza ancora imposte dalla pandemia da SARS COV2 ancora in corso.

Il servizio di neuroriabilitazione extra-ospedaliera (ex. art. 26) è uno dei servizi del Santa Lucia e si aggiunge ai circa 2200 pazienti l’anno ricoverati ogni anno presso l’ospedale di neuroriabilitazione di alta specialità che conta 325 posti letto e alla ricerca di base e traslazionale che coinvolge circa 300 ricercatori in 60 laboratori.

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