Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Marine Drugs, però, l'acido grasso omega 3, il dihomo-gamma-linolenico (DGLA) e omega 6 , l'acido eicosapentaenoico (EPA), contenuti nelle alghe farebbero ancora di più, bloccando la crescita del Propionibacteriun acnes, un batterio gram positivo associato allo sviluppo dell'acne.
«L'obiettivo della ricerca era di individuare nuovi trattamenti efficaci nella cura dell'acne in grado di sostituire gli attuali farmaci, che in alcuni casi possono causare effetti collaterali.
Alcuni degli attuali rimedi per i brufoli hanno poi anche un altro problema, poiché determinati batteri presentano una certa resistenza ai principi attivi e il loro uso risulta quindi meno efficace o del tutto inefficace», ha dichiarato Andrew Desbois, tra gli autori dello studio.
L'esperto ha spiegato anche come gli acidi grassi siano presenti naturalmente sulla nostra pelle per difenderci contro i batteri indesiderati e l'applicazione di acidi grassi aggiuntivi, quindi, contribuisce ad aumentare le difese già esistenti.
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