Tosse, raffreddore e otite: è il momento dei mali di stagione. Ecco come curarsi

Tosse, raffreddore e otite: è il momento dei mali di stagione. Ecco come curarsi
di Maria Rita Montebelli
4 Minuti di Lettura
Giovedì 14 Ottobre 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 16:11

Cominciano a farsi sentire tutte le patologie di stagione, dal raffreddore all’otite, con i primi freddi.

Patologie ben conosciute ma che in due anni di Covid erano più o meno se non proprio sparite almeno diminuite dietro la mascherina obbligatoria. Ora il brusco calo delle temperature può fare la differenza e il tornare a muoversi in libertà può aumentare i contagi. Così è pronta a fare la sua comparsa la tosse. Un disturbo anche salutare perché aiuta a liberarci di una mollica finita in gola, del muco che si forma nei bronchi, del particolato dell’aria inquinata o dei residui del fumo di sigaretta. Il problema si pone non per il singolo colpo di tosse, ma se il disturbo si fa persistente, arrivando ad interferire con le attività della vita quotidiana.

La tosse può essere anche la spia di una malattia seria. Dunque, se è importante o persistente (è cronica se dura più di 8 settimane negli adulti e più di 4 nei bambini), è bene ricercarne le cause. Che possono andare dalle infezioni delle vie aeree (la tosse è un sintomo condiviso da polmoniti, influenza, raffreddori), ad un’allergia, all’asma, al reflusso gastro-esofageo, alla bronchite cronica ostruttiva (Bco) o altro (infezioni fungine dei polmoni, tubercolosi, tumori, sarcoidosi, fibrosi polmonare).

I SINTOMI

Anche alcuni farmaci, come gli ACE-inibitori o i sartani usati dagli ipertesi e dai cardiopatici possono provocare una tosse secca stizzosa e persistente, che scompare alla loro sospensione. Altro disturbo molto comune nella stagione fredda, soprattutto in chi usa biciclette o motorini, è la sinusite, cioè l’infiammazione dei seni paranasali, cavità piene d’aria, localizzate ai lati del naso e sopra l’arcata sopracciliare, in comunicazione con le cavità nasali, attraverso un ristretto passaggio.

Se questo si chiude, si possono infiammare. I sintomi caratteristici della sinusite sono congestione nasale, dolenzia alla palpazione e tumefazione dell’area intorno agli occhi, delle guance o sopra la radice del naso.

Si può avere un aumento delle secrezioni nasali, che scendendo verso il faringe, possono dare tosse. Altri possibili sintomi sono dolore alle orecchie, cefalea, dolenzia a livello della mascella e dei denti, alitosi, grande stanchezza, riduzione dell’olfatto e del gusto. A causare la sinusite possono essere un’infezione delle prime vie aeree, virale (il comune raffreddore) o batterica, i polipi nasali, una deviazione del setto nasale, allergie come la “febbre da fieno” o un’infezione dei denti dell’arcata superiore. La sinusite in genere si risolve spontaneamente ma a volte una forma trascurata può portare a complicanze rare ma gravi, come l’estensione dell’infezione alle orbite con compromissione della vista, un’infezione dell’osso (osteomielite) o una meningite. Se la durata dei sintomi supera i 7-10 giorni è dunque il caso di sentire il medico. Quando raffreddori, tosse o sinusiti sono causati da una banale infezione virale delle prime vie aeree è possibile gestirle, adottando una serie di rimedi casalinghi.

Per cominciare è importante curare l’idratazione, che fluidifica le secrezioni bronchiali e nasali, facilitandone l’eliminazione. Per lo stesso motivo, è bene mantenere un tasso di umidità ottimale in casa (30-50%), ricorrendo all’uso di un umidificatore (sempre pulitissimo, per evitare che si formino delle muffe all’interno) o mettendo contenitori di acqua sui termosifoni accesi. Di qualche utilità anche i suffumigi della nonna, che calmano e idratano le prime vie aeree. Per un effetto potenziato, è possibile aggiungere nell’acqua qualche goccia di olio essenziale di menta.

LE IRRIGAZIONI

La congestione nasale può essere alleviata da irrigazioni di soluzione fisiologica che lavano letteralmente le cavità nasali, liberandole da muco e sostanze irritanti che mantengono l’infiammazione. Bene anche i gargarismi con acqua leggermente salata. Se la gola è irritata (anche dal troppo tossire) si può ricorrere alle proprietà emollienti del miele, meglio se sciolto in una tazza di latte o in una tisana calda. Un paio di cucchiaini aiutano a ridurre la produzione di muco e l’irritazione; il miele inoltre (soprattutto quello di Manuka) ha proprietà antibatteriche. Ma non va somministrato ai bambini sotto l’anno di vita per il rischio (remoto) di botulismo. Alla tisana dolcificata con miele si può anche aggiungere un pezzetto di zenzero, che contiene principi attivi in grado di rilassare la muscolatura liscia dei bronchi, facilitando il passaggio dell’aria. Per la tosse più ostinata, che disturba il riposo notturno, si può ricorrere per qualche giorno ai calmanti per la tosse da banco. Un altro rimedio vintage, è rappresentato dagli unguenti a base di mentolo, da spalmare sul torace per “aprire” le vie aeree e facilitare la respirazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA