Influenza, vaccino universale in arrivo: stop ai richiami annuali. Come funziona il nuovo farmaco

Partono i test su 50 volontari per la formula universale a mRna

Influenza, addio al vaccino annuale: sarà universale. Come funziona il nuovo farmaco
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Martedì 16 Maggio 2023, 18:05 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 08:36

Vaccino a mRNA universale contro l'influenza in arrivo. Nella stagione in cui l'influenza stagionale ha battuto tutti i record, sembra diventare sempre più concreta la possibilità della messa a punto di un vaccino antinfluenzale universale, che sia capace di offrire una protezione sufficientemente ampia da non richiedere un aggiornamento annuale. Il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), uno degli istituti afferenti all'Nih americano, ha annunciato di avere avviato la sperimentazione di un vaccino a mRNA di questo tipo. Lo studio, di fase I, prevede l'arruolamento di 50 volontari e darà i primi risultati entro marzo 2024.

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La sperimentazione

Mettere a punto un vaccino universale contro l'influenza si è dimostrata un'impresa complessa.

I virus dell'influenza, infatti, cambiano molto in fretta, dando vita a varianti che eludono l'immunità passata. Inoltre, i vaccini attualmente in uso sfruttano una parte del virus particolarmente mutevole: una porzione della proteina emoagglutinina detta 'testà. Per questo ogni anno è necessario sviluppare versioni aggiornate del vaccino. I ricercatori hanno ora trovato il modo utilizzare una parte più stabile della emoagglutinina che non va incontro a mutazioni frequenti e, inoltre, è simile in diversi virus influenzali. Ciò potrebbe garantire una protezione sia di lunga durata sia contro più virus dell'influenza.

La risposta immunitaria

Le premesse fanno ben sperare: nelle scorse settimane sono stati pubblicati su Science Translational Medicine i risultati di una sperimentazione condotta su un 'vaccino gemellò di quello attuale, prodotto però con una tecnologia diversa dall'mRNA. Il vaccino ha stimolato una risposta immunitaria che persisteva per almeno un anno. Altri gruppi di ricerca stanno inoltre lavorando a strategie diverse e la pandemia ha impresso una forte accelerazione a questo campo: per esempio a novembre sulle pagine di Science è stato presentato un prototipo di vaccino in cui erano 'assemblatè 20 particelle provenienti da virus influenzali diversi per fornire una protezione ad ampio spettro.

Un traguardo vicino

Il traguardo del vaccino universale sembra dunque a portata di mano e «sarebbe un importante risultato per la salute pubblica», dice Hugh Auchincloss, a capo del Niaid. Non solo perché eviterebbe la necessità di aggiornamento e, forse, richiamo annuale, ma anche perché «alcuni ceppi del virus dell'influenza hanno un significativo potenziale pandemico. Un vaccino antinfluenzale universale potrebbe fungere da importante linea di difesa contro la diffusione di una futura pandemia influenzale», conclude.

Le parole di Pregliasco

«Il vaccino universale per l'influenza è una chimera che da anni si sta inseguendo». Con la tecnologia dell'mRna potrebbe essere la volta buona, secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, che spera arrivino dati positivi dalla sperimentazione clinica che sta per cominciare negli Usa per testare proprio un candidato vaccino a mRna universale contro l' influenza. Sviluppato dai ricercatori del Centro di ricerca sui vaccini del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), centro che fa parte dei National Institutes of Health (Nih) americani, sarà al centro di un trial di fase 1 su 50 volontari di 18-49 anni.

«Da quando mi occupo di influenza, da più di 30 anni, questo del vaccino universale è stato un pò l'obiettivo: trovare una parte antigenica che rimanga nel tempo e non si modifichi - spiega all'Adnkronos Salute il docente dell'università Statale di Milano - Ma non si è ancora riusciti. Io credo che con l'mRna si possa arrivare a questo e sicuramente il vaccino universale semplifica gli aspetti dei controlli annuali e soprattutto permette anche una semplificazione presumibilmente dello schema vaccinale, non più con un'esigenza di rinnovo annuale». Con uno strumento di questo tipo si può aspirare a «una protezione anche verso varianti pandemiche e quindi un irrobustimento della risposta immunitaria della popolazione». Quindi per Pregliasco «ben venga questa opzione. Vedremo se i dati di immunogeniticità e sicurezza ci conforteranno».

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