I bidoni non sono a portata di mano, ostacoli di ogni genere ne impediscono gli spostamenti e poi, da vincere, le scale, i gradini, i marciapiedi, le salite, le discese. Ne va della sicurezza dei lavoratori, eccepisce la società delle pulizie capitoline: lo dice anche la Asl. E così oltre alla deficitaria raccolta ecco sparire per stanchezza un altro frammento di quella mitica differenziata che doveva far risplendere la Grande Bellezza.
L’ennesimo paradosso è quello delle mansioni possibili che diventano missioni impossibili: netturbini appena assunti ma non abilitati a salire sui camion (sic!), rifiuto di maneggiare rifiuti (ripetizione voluta) di abitanti colpiti da Covid-19. E ancora. Ecco i giardinieri: dicono, noi non svuotiamo i cestini delle ville e dei parchi, non ci spetta, e infine si affacciano gli impiegati i quali protestano se gli si chiede di spostare faldoni d’archivio per digitalizzarli, lavoro usurante poi appaltato a ditte esterne. Bandiera bianca? No, bandiera nera. Eccola che sventola sul ponte di comando del Campidoglio.
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