12 marzo 1945 La polizia arresta Attilio Bianchi, capo del Partito fascista repubblicano

12 marzo 1945 La polizia arresta Attilio Bianchi, capo del Partito fascista repubblicano
di Enrico Gregori
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Venerdì 11 Marzo 2016, 23:59
A Roma, la polizia arresta Attilio Bianchi, capo del ‘Partito fascista repubblicano’ che aveva come organo di stampa clandestino il periodico "Onore" e scopre anche ingenti quantitativi di armi a disposizione del gruppo, che propone l’annessione dell’Italia agli Usa come 49° stato. Sono arrestate con lui altre 27 persone.

Il Partito Fascista Repubblicano (PFR) fu il nuovo partito fascista sorto dopo il crollo del Partito Nazionale Fascista a seguito del 25 luglio e della destituzione di Benito Mussolini.

Partito anti-monarchico per definizione, dal momento che considerava il re Vittorio Emanuele III un traditore del fascismo e della patria, fu guidato da elementi estremistici del fascismo, determinati ad accentuare la carica di intransigenza del nuovo partito per consolidare il governo della Repubblica Sociale Italiana e combattere fino all'ultimo accanto alla Germania nazista, fu protagonista di scelte radicali e violente contro gli ebrei, la resistenza, i presunti traditori, affiancandosi ideologicamente e praticamente al nazismo tedesco.
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