Roma, l'associazione Hermes lancia l'ennesino grido di aiuto alle istituzioni: «Aiutateci ad aiutarli»

La onlus del VII municipio nel 2015 si occupava di 7 ragazzi disabili oggi ne ha 30 e non può accettarne degli altri per problemi di spazio.

I ragazzi della onlus Hermes
di Raffaele Marra
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Giovedì 23 Febbraio 2023, 20:43

L’ Aps Onlus Hermes lancia il suo ennesimo grido di aiuto alle istituzioni:«Aiutateci ad aiutarli». L’associazione di via Elisabetta Canori Mora (a Torre Spaccata a due passi da via dei Romanisti nel VII municipio, ndr) si preoccupa da anni di accogliere ragazzi disabili e si impegna oggi di dare fondamenta solide per il loro futuro, concretizzare il “Durante Noi” al fine di accompagnarli nel "Dopo di noi". «La onlus è nata nel 2010, e le attività sono iniziate nel 2015, ma sempre con grandi difficoltà, la nostra è stata un’odissea ma non abbiamo mai molato soprattutto per loro, tutti i ragazzi. Prima siamo stati ospiti di una scuola in via dei Giardinetti due pomeriggi a settimana, poi di un liceo, poi nel centro commerciali a Tor Bella Monaca Le Torri, poi sulla Tiburtina e infine adesso in sub affitto in un immobile Ater a Torre Spaccata - dice la sua presidente Loredana Fiorini - la sede non è mai stata nostra, la nostra richiesta alle istituzioni è proprio questa di dedicarci una sede».

All’inizio la  onlus nel 2015 si occupava di 7 ragazzi oggi ne ha 30 e non può accoglierne altri. «Ci occupiamo di 30 ragazzi disabili (dai 20 anni in su con disabilità motorie, intellettive, comportamentali, mentale ecc.) e non ne possiamo accoglierne altri - continua Loredana - mi vergogno a chiamarla così ma purtroppo c’è una lunghissima lista di attesa di altri 30 ragazzi, rivolgiamo la nostra attenzioni maggiori a chi ha disabilità gravi che finita la scuola non trovano altre collocazioni. Ci sono richieste di ragazzi che arrivano da tutti municipi dal VI, VII, III, XII, V, IV, II, I, i presenti per la maggior parte arrivano dal VI e VII».

I ragazzi si fermano nel centro socio occupazionale tutti i giorni mattino e pomeriggio dalle  9.00 fin alle 13.30 e dalle 16.00 alle 19,30 senza mensa purtroppo quindi vanno via e poi ritornano. «Vorremmo chiedere alle istituzioni di risolverci il problema degli spazi - l’appello di tutta la onlus - abbiamo bisogno di una struttura idonea e che possa accogliere anche 40-50 ragazzi disabili, questa è la cosa principale».

L’ultimo di cui l’associazione si è presa carico è Rocco di 26 anni di Centocelle facendo sacrifici enormi, che ha chiesto non meno di sei mesi a Loredana un aiuto straziante: «Loredana prendimi perchè se rimango a casa non so cosa fare, ti prego dammi una possibilità» le parole in lacrime. L’associazione attualmente si regge su (operatori socio sanitari) e della collaborazione dei  soci operatori, delle associazioni di volontariato, di persone che vivono un disagio sociale, pensionati, studenti e giovani con disabilità lievi che diventano i tutor dei più gravi, diventando cosi luogo di integrazione, inclusione e cooperazione (sono 6 dipendenti, 6 operatori esterni specializzati, uniti agli assistenti domiciliari e a 4 volontari, ndr). Il sabato e la domenica (ma come durante tutta la settimana) 12 ragazzi usufruiscono di una struttura in via dei Sette Metri all'Anagnina (del progetto Dopo di noi, ndr) progetto per la convivenza abitativa protetta rivolta a persone con certificazione di disabilità grave. prossime ad essere prive del sostegno familiare. Il tutto affinché questi ragazzi "adesso" e “dopo” soprattutto senza i loro affetti possano non rimanere ‘’invisibili''.

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