Roma, anziana muore in casa dopo la rapina: narcotizzata dalla badante. «L'ha drogata mettendo sonnifero nel té»

Indagini sul decesso di una anziana all'Appio Claudio: in manette una donna ucraina

anziana muore dopo la rapina: arrestata la badante. «L'ha drogata mettendo sonnifero nel té»
di Alessia Marani
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Sabato 15 Aprile 2023, 22:32 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 09:43

Presa la badante infedele, incubo delle anziane su cui avrebbe dovuto vegliare. L’ultima che ha rapinato drogandola con il sonnifero mescolato al té, aveva 98 anni ed è morta venerdì pomeriggio. Rita B., classe 1925, abitava in via Lucio Papirio all’Appio Claudio. L’altro giorno nel palazzo a prelevare il corpo si è presentata la polizia mortuaria. La salma ora è a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia. Sono in corso da parte degli agenti di polizia giudiziaria del commissariato Tuscolano ulteriori accertamenti. C’è da capire se tra il decesso dell’anziana e la rapina subita appena prima di Pasqua da parte della sua assistente, una 45enne ucraina, ci sia un effettivo nesso causale. Il sospetto è che non fosse la prima volta che la donna le avesse somministrato potenti tranquillanti fino a intossicarla e a minarne le già delicate condizioni di salute legate all’avanzare dell’età. Fino, appunto, a provocarne la morte. 

IL WARNING
Per ora la straniera, R.

I., queste le sue iniziali, sarebbe accusata del solo reato di rapina. È stata arrestata poche ore dopo il decesso, rintracciata mentre era già a casa di un’altra vecchietta, anche lei novantenne. Con le stesse modalità avrebbe commesso simili colpi, recentemente anche a Ostia, sul litorale romano. Ma sul suo conto già erano rimbalzati diversi alert al Tuscolano, dove la sua immagine ha cominciato a circolare sui social allegata a un “warning”. Un messaggio ripreso e rilanciato appena diffusa la notizia della rapina in casa. «Attenzione - si legge - questa persona nel gennaio del 2021 ha derubato la famiglia dover lavorava come badante di una donna disabile. Oltre a derubare ha lasciato la persona malata che ha un pesante disagio mentale ed è incapace di badare a se stessa, senza nessuno che potesse assisterla». Insomma, la “cattiva” badante non sarebbe nuova ad agire con freddezza e spregiudicatezza non curandosi del fatto di potere creare ulteriori danni e problemi di salute alle sue ignare prede. Per questo si teme che le vittime da lei depredate siano molte di più.

La signora Rita abitava al Tuscolano nello stesso palazzo della figlia e a prendersi cura di lei era in particolare una nipote. L’ucraina non ha esitato ad approfittare anche della sua accoglienza e pochi giorni fa, sapendo che nella borsa che aveva con sé erano custoditi i soldi necessari per pagare una tranche dei lavori di ristrutturazione del condominio, ha servito il té al sonnifero anche a lei. A quel punto gli oltre cinquecento euro che erano nella borsa sono scomparsi. E con loro è sparita anche la badante. 

I PRECEDENTI
Chi conosceva Rita la ricorda come una donna molto presente e «arzilla» fino ad almeno cinque anni fa, poi il declino. Tanto da avere bisogno di assistenza continua. Ultimamente i familiari si erano preoccupati perché la vedevano sempre più spenta e invece di parlare nitidamente, la sentivano biascicare le parole, quasi un flebile lamento. Da qui il dubbio di una possibile intossicazione. Neanche un mese fa erano state arrestate dai carabinieri altre tre donne accusate di farsi aprire casa con dei pretesti da uomini anziani soli per poi narcotizzarli mescolando benzodiazepine alla Coca-Cola o al liquore, e rapinarli. Spesso non esitavano neanche a riempirli di botte come nel caso di un 86enne del Prenestino, poi deceduto in ospedale. Sconcertante il fatto che una delle donne già anni fa venne fermata insieme con la madre e i fratelli per colpi simili e, in un paio di casi, finiti sempre con la morte delle prede sole e indifese. 

Intanto, non si placa nemmeno il fenomeno delle truffe ai danni degli anziani. Venerdì pomeriggio una 94enne residente in via Celemente X è stata raggirata da un sedicente messo dell’ufficio postale incaricato dalla figlia di recapitarle un pacco dietro la consegna di 4500 euro. La donna ha creduto alle parole, prima al telefono, poi di persona, del malvivente. Solo dopo, parlando con la figlia, la signora si è resa conto di essere caduta nella trappola. Indagano gli agenti dell’Aurelio che ripetono agli anziani: «Non fidatevi, non consegnate soldi a nessuno che vi telefona e poi si presenta a casa vostra».
 

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