Pd, il partito-bonsai grande come Frosolone o Cascia

Pd, il partito-bonsai grande come Frosolone o Cascia
di Simone Canettieri
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Giovedì 1 Novembre 2018, 00:05
Cosa hanno in comune Cascia, Pove del Grappa e Frosolone? Semplice: questi piccoli centri italiani contano all’incirca 3mila abitanti, sono paesini, alle prese con la globalizzazione, la fuga dei residenti, la risorse pubbliche che sono quelle che sono... Bene, scorrendo i dati dell’ultimo congresso del Pd di Roma salta fuori che nella Capitale hanno votato 3.671 persone su una potenziale platea di oltre 2,3 milioni. 

Queste cifrette sono passate in sordina, ricoperte dal solito rumore di sottofondo dei social network, per festeggiare i vincitori di questo congresso e demonizzare i perdenti, chiaro. Con in mezzo la solita polemica sulle tessere «low-cost» con minacce di querele assortite da una fazione verso l’altra. Sempre andando a scavare, si scopre che in tutto gli iscritti al Pd di Roma - passato alle cronache per una serie di mosse degne del miglior Comunardo Niccolai e scene da il Padrino - sarebbero 7.000 (sempre su una platea di circa 2,3 milioni di persone) ma dunque sono la metà di loro ha preso il giacchetto e la sua bella tessera per votare il nuovo segretario. «La verità - raccontava l’altro giorno un deputato dem alla bouvette della Camera - è che siamo diventati un partito di quadri». Politici o di nature morte?
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