Forse neanche il dirigente di una multinazionale ha l’agenda piena come quella di un genitore il mese di di maggio. Non si sa perché sembrano voler festeggiare tutti questo mese e, soprattutto, qualsiasi cosa. Compleanni, comunioni, ma anche giornate dello sport, gite scolastiche, recite. Roba che per seguire tutti i messaggi delle chat dei genitori servirebbero almeno 20 giorni di ferie.
Le mamme di Roma nord e quelle (assurde) trasferte di calcio dei figli
Gli impegni si accumulano (ma sono nati tutto questo mese?), i soldi pure.
Perché la mamma con la stessa agenda del dirigente (vedi sopra) non ha però lo stesso stipendio. «Mamma mi serve una maglietta nera per il saggio», «lunedì mattina c’è la lezione aperta ai genitori», «mercoledì non ti dimenticare la festa di Matteo, ma c’è pure quella di Asia, Valentina, Giulio». E poi - ciliegina sulla torta - c’è la fine dell’anno scolastico: progetti da finire, programmi fatti di corsa, ultime interrogazioni e, ovviamente, esami. «Siete emozionate per la recita dei vostri piccoletti?», scrive la mamma semprecontenta. Esaurite, più che altro. Perché la fine dell’anno scolastico è visto come la consacrazione di un intero anno di fatiche: le nostre. Ragazzi menomale che la scuola sta finendo. E non solo per voi.