Se le soccer mom, le mamme che accompagnano i figli a giocare a calcio, sono ormai un fenomeno antropologico, osservare una madre di Roma nord chiamata a seguire i propri pargoli in trasferta in terra straniera (ovvero qualsiasi centro sportivo al di là di Corso Francia) è un esperimento degno di una puntata di Super Quark.
Figli in discoteca e genitori autisti (esausti)
La mamma di Roma nord arriva trafelata con la mappa di Waze ancora sull’Iphone, soddisfatta di aver raggiunto quel lido sconosciuto come Colombo quando scoprì l’America.
Sogna un mondo pulito e per il figlio invece naviga nello sporco: terra, fango, erba. Quello sport “balordo” spesso non vorrebbe nemmeno sapere cos’è ed è per questo che merita attenzione: perché il calcio, specie quello giovanile, vive anche (e forse soprattutto) grazie a lei.
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