Non ci saranno più le file chilometriche per entrare in un museo o a una mostra, alcuni imperdibili, altri no, ma tutti dicono che bisogna andarci. Non ci saranno le passeggiate da Central Park a Wall Street, forse dovremmo prendere la metro, poi però è troppo bello camminare perché - quanto siamo originali - sembra di essere in un film. Non ci saranno più le corse agli outlet o ai grandi magazzini nel New Jersey o a Londra, i guai nel volo di ritorno per il peso del bagaglio. Non ci perderemo in un vicolo di Hanoi o Santiago de Cuba. Qualcuno dice che il modello del turismo di massa di prima era malato, un po’ è vero, ma ci manca.
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