Se l’assessore all’Ambiente adotta la cura del pinguino

Se l’assessore all’Ambiente adotta la cura del pinguino
di Simone Canettieri
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Giovedì 10 Gennaio 2019, 01:35
Un ecosistema pulito. Senza plastiche e cartacce ovunque. Senza il rischio di incappare nelle chiazze di petrolio o di schifezze varie. Un sogno, insomma. Riservato però a pochissimi fortunati che da pochi giorni risiedono all’interno di un angolino del II municipio. Un’oasi, non c’è che dire, in questo mare immondo di rifiuti che puntellano la città eterna.

Qui, ma solo qui, non ci saranno problemi per la salute dei ragazzi che vanno a scuola, non spunteranno graziosi, si fa per dire, topolini da ogni dove. E nemmeno i gabbiani, certo, faranno capolino con il becco tra il pattume per uno spuntino veloce, ma magari molto calorico. Non si scherza, eh: finalmente c’è un quadrante di Roma pulito. Lindo. E dunque abitato da un gruppo di privilegiati che se ne va in giro, sbracciandosi, per godersi l’effetto che fa. Ah, che bellezza.

La notizia è passata in secondo piano in questi giorni di allarme, nonostante il Comune, nella persona dell’assessore all’Ambiente Pinuccia Montanari, l’abbia diffusa come si deve su Facebook. «Al bioparco sono arrivati i pinguini del Capo. Una specie a rischio di estinzione a causa dell’inquinamento del mare da plastiche e petrolio». Ecco, in caso di reincarnazione la scelta di questi tempi sembra obbligata. 
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