Riecco i compagni di scuola, tra gaffe e risate

di Maria Lombardi
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Giovedì 28 Agosto 2014, 21:48 - Ultimo aggiornamento: 23:48
Quelli della terza I. E chi li conosce? Seguono altri whatsapp, qualche nome familiare, ma s sono loro. «Quale terza I? Eravamo quelli della terza G, vi siete rimbambiti?».



Si ricomincia, con qualche inciampo della memoria, questa volta con la sezione giusta. Giro di sms, un volenteroso - ce n'è sempre uno - ha deciso di riconvocare i compagni della maturità a distanza di un tot di anni che è meglio non calcolare. Prima o poi capita a tutti.



Boh, sarà una di quelle cene spietate in cui si scopre di essere più stonato, irriconoscibile e fallito di quel che si pensava. Tra il mieloso e il cinico o il depresso, oddio finire stritolati in un luogo comune tipo "Grande freddo".



Ma la curiosità è forte, giocare a risalire il tempo per una sera e fargli una bella linguaccia. Vada per il revival. Con qualche accortezza, magari: mettere in conto figuracce, saluti e baci al buio, «non sei cambiata affatto», ignorando chi sia la bionda. «Ma è Giulia!». Giulia chi? (Non ditelo, però).



Ancora, non azzardare nomi, ignorare teneramente giro vita e capelli, tagliare corto su pressione alta e su gastrite post separazione, astenersi da bilanci esistenziali e sintesi crudeli. Concentrarsi su altro, le smorfie ad esempio, non cambiano con le rughe, pure la voce e le risate restano quelle. E allora ridere degli anni - alla faccia della nostalgia - e del nulla, come si faceva all'ultimo banco con Paolo e le sue performance stralunate.



Lo sono ancora, grazie Paolo (chi non ha un tipo così in memoria) per questa lontana leggerezza. Ora, però, confessate: chi tra voi non ha passato la versione di greco?