Si ricomincia, con qualche inciampo della memoria, questa volta con la sezione giusta. Giro di sms, un volenteroso - ce n'è sempre uno - ha deciso di riconvocare i compagni della maturità a distanza di un tot di anni che è meglio non calcolare. Prima o poi capita a tutti.
Boh, sarà una di quelle cene spietate in cui si scopre di essere più stonato, irriconoscibile e fallito di quel che si pensava. Tra il mieloso e il cinico o il depresso, oddio finire stritolati in un luogo comune tipo "Grande freddo".
Ma la curiosità è forte, giocare a risalire il tempo per una sera e fargli una bella linguaccia. Vada per il revival. Con qualche accortezza, magari: mettere in conto figuracce, saluti e baci al buio, «non sei cambiata affatto», ignorando chi sia la bionda. «Ma è Giulia!». Giulia chi? (Non ditelo, però).
Ancora, non azzardare nomi, ignorare teneramente giro vita e capelli, tagliare corto su pressione alta e su gastrite post separazione, astenersi da bilanci esistenziali e sintesi crudeli. Concentrarsi su altro, le smorfie ad esempio, non cambiano con le rughe, pure la voce e le risate restano quelle. E allora ridere degli anni - alla faccia della nostalgia - e del nulla, come si faceva all'ultimo banco con Paolo e le sue performance stralunate.
Lo sono ancora, grazie Paolo (chi non ha un tipo così in memoria) per questa lontana leggerezza. Ora, però, confessate: chi tra voi non ha passato la versione di greco?