Roberto Spada, sequestrato l'appartamento abusivo a Ostia: per 23 anni non ha mai pagato luce e gas

Il boss e la moglie hanno un debito di 43.355,56 per le indennità di occupazione non versate e di 11 mila euro nei confronti della società gestore della rete elettrica

Roberto Spada, sequestrato l'appartamento abusivo a Ostia: per 23 anni non ha mai pagato luce e gas
di Camilla Mozzetti
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Sabato 22 Aprile 2023, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 15:46

Viveva con la compagna in un appartamento dell’Ater senza averne titolo e rubando, da ultimo, l’energia attraverso un allaccio abusivo al condominio. Ostia: via Guido Vincon, i carabinieri del Nucleo investigativo hanno eseguito il sequestro preventivo di un appartamento abitato da anni da Roberto Spada e dalla sua compagna.    L’attività costituisce l’epilogo dell’intenso monitoraggio e controllo del territorio da parte dei reparti dell’Arma dei carabinieri, avviato anche a seguito del deferimento della coppia all’autorità giudiziaria - durante lo scorso mese di marzo – per il reato di furto aggravato di energia elettrica posto in essere mediante allaccio diretto dell’appartamento oggetto di sequestro alla rete di fornitura del gestore. 

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I successivi approfondimenti, condotti dai carabinieri del Nucleo investigativo di Ostia, hanno consentito di accertare che i predetti, oltre a sottrarre energia elettrica, non disponevano di alcun titolo che li  legittimasse ad abitare l’appartamento di via G.

Vincon, gestito dal Comune di Roma per far fronte all’emergenza abitativa, maturando in tal modo un debito nei confronti dell’Ente pari a € 43.355,56 per le indennità di occupazione non versate e pari a € 11.063 nei confronti della società gestore della rete elettrica, per l’energia non contabilizzata. Gli stessi, infatti, sulla base di quanto sinora emerso avrebbero ottenuto la disponibilità dell’immobile nell’anno 2006, a seguito di uno “scambio” concordato con la precedente occupante abusiva, la quale a sua volta si trasferiva in un altro appartamento offertole dagli odierni indagati e da loro anch’esso illegittimamente occupato, operazione finalizzata presumibilmente a ricongiungere la coppia con l’originario nucleo familiare, anch’esso dimorante nello stabile di via Vincon 27. Il complesso delle risultanze investigative consentiva al GIP del Tribunale di Roma di disporre il sequestro preventivo dell’immobile, finalizzato allo sgombero e alla restituzione all’Ente gestore per l’assegnazione, secondo le procedure previste dalla normativa per la finalità di pubblico interesse sottesa alla gestione del patrimonio immobiliare.

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