Doppia bolletta Tari da pagare: stesso importo, stessi metri quadrati e componenti del nucleo familiare, ma dislocati in due immobili del tutto simili. A variare è solo il numero civico. Succede così che chi ha provveduto a effettuare l’aggiornamento, anni fa, della toponomastica non ha mai provveduto a far aggiornare anche la banca dati tributaria. La ditta che si sta occupando di gestire la riscossione dei tributi per conto del Comune si è quindi trovata a chiedere soldi a vere e proprie utenze fantasma. Figuriamoci lo spavento dei cittadini quando si sono visti recapitare a casa la doppia bolletta. «Lo scorso anno - racconta Enrica, residente da sempre ad Ardea - l’amministrazione ha dato in gestione a una spa l’accertamento e la riscossione coattiva delle entrate del Comune di Ardea.
Ebbene, grazie alla segnalazione di un amico, riscontrando anomalie nella mia posizione tributaria ho fatto accesso all’area personale del sito web della società concessionaria per verificare la posizione della mia, scoprendo che mio padre, secondo la concessionaria, sarebbe proprietario allo stesso indirizzo, oltre che dell’abitazione principale, anche di un fantomatico secondo villino identico alla prima abitazione e di un altrettanto fantomatico magazzino per i quali secondo le loro tabelle avrebbe omesso negli anni pagamenti Imu per migliaia di euro».Un colpo, appunto.
«Ho chiamato il call center della concessionaria - aggiunge la cittadina -. Il cortese operatore mi ha detto di aver ricevuto altre segnalazioni e mi ha invitata semplicemente a scrivere loro una e-mail per far presente l’errore». Tutti coloro che hanno riscontrato problematiche di questo tipo potranno contattare la concessionaria Municipia e chiarire l’equivoco. Che qualcosa non stesse funzionando come doveva se ne era accorta la precedente amministrazione già due anni fa, quando tonarono indietro due terzi delle bollette Tari inviate nelle case dei cittadini di Ardea, precisamente il 65,5 per cento. Ci fu quindi una verifica incrociata delle banche dati presenti in Comune: delle 11.183 famiglie con un solo componente residenti ad Ardea, solo la metà risultavano iscritte alla banca dati della Tari. Già questo aveva fatto scoprire alcune potenziali sacche di evasione, attualmente in verifica. Il grosso è ancora da fare, perché vanno verificate migliaia di seconde case sulle quali andrebbe pagata la tassa sui rifiuti. Il problema resta sempre lo stesso: l’evasione. Almeno una persona su tre ad Ardea è sconosciuta alla banca dati tributaria, di fatto è un “fantasma” e questo complica non poco la riscossione della tassa sui rifiuti, con la conseguenza che i restanti due cittadini su tre devono farsi carico dell’intero costo del servizio. Il lavoro di allineamento delle banche dati è appena iniziato ma contribuirà ad aumentare il numero di persone che pagheranno per il servizio di nettezza urbana, con la conseguenza che le bollette saranno più leggere per tutti. Il motto è infatti sempre lo stesso: pagare tutti per pagare meno. Attualmente ad Ardea c’è un’evasione tributaria che sfiora il 60 per cento.