Velletri, Giancarlo Amato si insedia come nuovo procuratore: «Prevenire i reati, qui servono più spazi»

Il nuovo procuratore di Velletri Giancarlo Amato, a destra
di Chiara Rai
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Sabato 20 Marzo 2021, 09:51

«Puntare alla prevenzione dei reati che arrecano maggiore allarme sociale». È la missione del magistrato Giancarlo Amato, 65 anni, che ieri ha giurato da nuovo procuratore Capo della Procura della Repubblica di Velletri. La cerimonia nella nuova Aula intitolata a Giulia Cavallone, giovane magistrato venuta a mancare non molto tempo fa. Presente suo padre Roberto Cavallone, il presidente del Tribunale Mauro Lambertucci, la presidente della sezione penale Laura Matilde Campoli e quello della sezione civile Guglielmo Garri. 
Un discorso sobrio quello del neo procuratore capo Amato che ha puntato l’attenzione sulla necessità di una implementazione di forze dell’ordine sul territorio, ma anche dell’organico in Procura: «Puntare sicuramente – ha detto - ai rapporti diretti con i sostituti procuratori, rinnovare l’organico e accelerare sull’ampliamento del palazzo di giustizia perché gli spazi non sono sufficienti». Le idee sono chiare, anche l’apertura a una comunicazione puntuale, ma senza travalicare l’attività giudiziaria cui deve essere prestato il massimo riserbo. Il dialogo con le Forze dell’ordine, i cui rappresentanti erano presenti ieri alla cerimonia, servirà nei prossimi giorni a canalizzare l’attenzione sulla prevenzione di quei reati maggiormente presenti sul territorio, perlopiù spaccio di stupefacenti, violenza domestica e furti, ma anche i reati ambientali e amministrativi che non vanno sottovalutati.
L’esigenza di nuovi spazi per il neo capo della procura è «indispensabile per poter essere in grado di rispondere alle esigenze del cittadino».

Altro esempio: il personale amministrativo è sottorganico sono 35 unità contro i 50 impiegati che dovrebbero prestare servizio. E ancora, Amato, punterà a ad accelerare i tempi per l’avvicinamento al processo telematico. Uno snellimento della macchina burocratica già avviato con il precedente procuratore Francesco Prete, basti pensare che in un anno sono stati lavorati 40mila certificati di carichi pendenti. Poi la scommessa di migliorare le tempistiche della fase dibattimentale: si lavorano in media 30 fascicoli in una settimana. Il nuovo inquilino della Procura è stato titolare del procedimento giudiziario sulla strage di piazza della Loggia. Ha seguito anche l’omicidio dei giornalisti della Rai Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e ha rappresentato la pubblica accusa nel processo d’appello al clan Fasciani di Ostia e Roma. 

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