Scuola, a Roma ecco i vigili anti-assembramenti davanti all'ingresso

Scuola, a Roma ecco i vigili anti-assembramenti davanti all'ingresso
di Francesco Pacifico
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Martedì 1 Settembre 2020, 00:53

Evitare che gli studenti si accalchino all’ingresso e all’uscita della scuola. Far sì che i genitori, una volta arrivati con la propria auto davanti al cancello, non si fermino più del dovuto dopo aver lasciato i loro figli. Soprattutto si dovrà fare in modo che non si creino al mattino e dopo l’ultima campanella crocchi di ragazzi nei pressi della scuola. Il tutto con almeno un centinaio di vigili urbani in più davanti agli istituti della Capitale rispetto allo scorso anno. 

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La riapertura dell’anno scolastico (dal 9 settembre gli asili nidi, il 14 il resto) sarà contraddistinta da un maggiore controllo per evitare gli assembramenti e per far rispettare - davanti ai cancelli - le norme per limitare il contagio. Il piano, sull’asse tra il Campidoglio e il comando della polizia locale di via della Consolazione, è in fase di completamento. Ma la strategia è stata già delineata e condivisa con i vertici dei gruppi territoriali. 
Se negli anni scorsi il grosso delle pattuglie venivano collocate davanti agli istituti comprensivi - quelli che ospitano studenti di diversi livelli come asili, elementari, medie e licei - dalle prossime settimane gli agenti stazioneranno anche presso tutti quegli edifici che si trovano in vie e piazze strette, dove è molto facile che si creino assembramenti. Senza contare che, quest’anno, le regole da rispettare vanno ben oltre quelle del codice della strada: entrata e uscita devono avvenire da due accessi diversi, bisogna mantenere il distanziamento minimo, gli allievi devono rispettare determinate fasce orarie per limitare e scaglionare gli ingressi, con i genitori che non possono assolutamente entrare negli istituti.

IN CONTATTO CON IL TERRITORIO
Il traffico veicolare sarà controllato e fluidificato dai cosiddetti pattuglioni agli incrocia più frequentati, mentre il Comune non esclude a priori di interdire il parcheggio nelle vie più strette, dove ci sono scuole molte frequentate. Soprattutto il neo comandante Antonio Napoli avrebbe chiesto ai veri responsabili dei gruppi di entrare in contatto con i presidi per comprendere le loro esigenze e non ha escluso in corso d’opera - cioè dopo il 14 settembre - di rimodulare la presenza di pattuglie, rafforzando i controlli in tutti quegli istituti dove si verificassero assembramenti. Quel che è certo è che - “giocando” con i turni - si proverà a mettere in strada almeno un centinaio di vigili in più. Un rafforzamento non facile perché il personale della polizia locale sconta un deficit di quasi 2mila uomini rispetto a quelli che sarebbero necessari in una città come Roma. Senza dimenticare che nelle ore mattutine, nella Capitale, saranno in circolazione almeno 800mila persone e che saranno da controllare anche i capilinea degli autobus per evitare gli assembramenti.

Più vigili, intanto, li hanno chiesto anche i direttori didattici. Mario Rusconi, presidente dell’associazione dei presidi di Roma e del Lazio, ha scritto alla sindaca Virginia Raggi e alla vicesindaca della Città metropolitana, Teresa Maria Zotta. Alle due istituzioni, in questa direzione, ha chiesto di «mettere in atto tutte le misure necessarie per evitare il formarsi di assembramenti in prossimità degli edifici scolastici, negli orari di entrata ed uscita degli alunni. La richiesta scaturisce in un’ottica di collaborazione: le scuole infatti stanno organizzando ingressi e uscite con orari scaglionati e stanno inserendo nei propri regolamenti di istituto e nelle disposizioni per il rientro chiare indicazioni finalizzate ad evitare la creazione di assembramenti esterni alle scuole. Bisogna anche estendere i tamponi agli studenti». Rusconi auspica poi di estendere i tamponi anche agli studenti più grandi delle superiori. Intanto alcuni presidi stanno già contattando i municipi di competenza e i gruppi territoriali, che operano nelle zone dove sono presenti i loro istituti. Valeria Sentili, direttrice didattica dell’istituto comprensivo Francesca Morvillo, tra Due Leoni e la Borghesiana, racconta di «aver inviato una Pec al VI Municipio, perché dal 14 potrebbe scoppiare il caos. Uno dei nostri istituti è in una stradina molto stretta, via Pettineo, dove mancano anche i marciapiedi.

E servono più uomini per evitare che la situazione - e non parlo solo di assembramenti ma anche di traffico - diventi ingestibile». Intanto la Regione Lazio si appresta a firmare un’ordinanza per reintrodurre il medico nelle scuole. In quest’ottica a giugno era passato un ordine del giorno della capogruppo M5S Roberta Lombardi alla Pisana, che ora chiede di «estenderlo a tutta l’Italia». Il progetto prevederebbe da parte delle Asl il reclutamento di personale medico e infermieristico ad hoc entro il 30 settembre.

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