Roma, Compravano auto on line con assegni falsi ​per rivenderle in Romania: cinque denunciati

Una delle auto individuate e ritrovate in Romania
di Alessia Marani
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Giovedì 9 Gennaio 2020, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 23:32
Tra le vittime c'erano anche un rinomato cardiodologo, un dentista e un graduato militare. Avevano messo annunci sui più popolari siti di compravendita online per vendere le loro Bmw e Volkswagen ma a telefonare e a farsi avanti erano stati dei truffatori che, in cambio delle chiavi delle auto e dopo un passaggio avvenuto con documenti falsi in agenzie di pratiche di Prati, Parioli e Fiumicino, le spedivano in Romania. Soprattutto: le pagavano con assegni scoperti o falsi. L'affare avveniva sempre di venerdì pomeriggio così da avere il tempo tra sabato e domenica di caricare le vetture su una bisarca guidata da un romeno di 37 anni residente a Tor Bella Monaca. Quando il malcapitato venditore il lunedì si recava in banca per incassare l'assegno si accorgeva della truffa ma ormai era troppo tardi. O almeno sembrava essere troppo tardi. Perchè, invece, dopo la denuncia di una delle vittime presentata al commissariato San Giovanni, non solo la gang composta da tre italiani, il romeno e un rom legato ai Casamonica che dalla sua villa con piscina ai piedi di Frascati gestiva e coordinava le operazioni, è stata smantellata, ma addirittura le auto sono state rintracciate in Romania, messe sotto sequestro con l'aiuto dell'Interpol, riportate in Italia e riconsegnate ai legittimi proprietari. C'è voluto del tempo ma in circa nove mesi, i poliziotti hanno ricostruito tutta la vicenda.  L'inchiesta era  partita dalla denuncia di una romana che dopo aver ceduto la propria auto si era trovata con un assegno di 11.000 euro falso. Grazie ad una documentazione falsa - redatta anche a nome dei venditori - le macchine venivano cancellate dalla circolazione e trasportate in Romania senza il pericolo di incappare in controlli dove venivano «nuovamente» messe in vendita.
A far saltare i piani dell'organizzazione, composta da tre italiani di 30, 50 e 52 anni, un cittadino romeno di 37 anni ed uno appartenente ad una famiglia di etnia rom, di 27 anni, è stato l'attento esame di tutta la documentazione in possesso degli investigatori, incluso l'assegno circolare. Perché negli stessi giorni, a Roma, e con la stesse modalità, erano state effettuate altre cinque compravendite di auto, movimentando - grazie alla truffa - una cifra di circa 58.750 euro. Le coordinate sulla posizione delle macchine trasportate in Romania, sono state ottenute con sofisticati sistemi di rilevazione satellitare: i poliziotti di via Casalmonferrato come segugi hanno intercettato sul web le fotografie inserite dal rom su siti romeni, riuscendo tramite un software a ottenere la posizione. Con l'aiuto dell'Interpol le auto sono state sequestrate e poi dopo una attività di confronto e mediazione tra procure italiana e straniera, dissequestrate per permetterne il rientro a Roma. A bordo di una bisarca questa volta noleggiata dai legittimi proprietari delle vetture. Gli agenti diretti dal dottor Mauro Baroni lanciano un appello: chiunque sospetti di essere stato vittima della stessa banda, sporga denuncia. Perché, appunto, con pazienza e professionalità, si può arrivare a ottenere giustizia. 
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