Roma, il bonus affitti in Parlamento, «Ora intervenga il Viminale»

Il bonus affitti in Parlamento, «Ora intervenga il Viminale»
di Francesco Pacifico
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Sabato 12 Settembre 2020, 00:34

I ritardi del Comune sull’erogazione del bonus affitti finiscono sul tavolo del ministro degli Interni, Luciana Lamorgese. Dopo il caso segnalato dal Messaggero, Bruno Astorre, senatore e segretario del Pd del Lazio, ha presentato un’interrogazione parlamentare per avere dal Viminale lumi sul fatto che il Campidoglio, da circa sei mesi, ha lavorato soltanto 3mila domande sulle 49mila presentate da altrettante famiglie romane, che dopo la crisi hanno visto ridotto del 30 per cento il loro reddito. Ma al momento sarebbe stato dato mandato al pagamento soltanto per un migliaio di pratiche. Con il risultato che finora nessun richiedente ha ottenuto il contributo - valore massimo 245 euro - per pagare il canone di locazione nei tre mesi nel periodo del Covid.

 

Roma, caos bonus affitti: 49mila in attesa. "Comune in ritardo di 6 mesi"

Quasi 50mila domande presentate, ma in circa 6 mesi ne sono state lavorate appena 3mila.

Risultato? Oltre 49mila romani attendono ancora da quasi 180 giorni il bonus affitto, lo stanziamento di 250 euro per aiutarli nel pagamento del canone di locazione per i tre mesi del 2020.


I RITARDI
Nella sua interrogazione Astorre fa notare che «la Regione Lazio ha trasferito i fondi previsti per la Capitale, pari ad oltre 12 milioni di euro, senza aspettare la pubblicazione dell’avviso da parte dell’Amministrazione capitolina con il chiaro obiettivo di far giungere rapidamente alle persone con maggiori disagi socio-economici un sostegno economico per affrontare le difficoltà economiche legate all’emergenza sanitaria». Invece, da allora è tutto fermo, perché «a una simile lentezza burocratica, si è aggiunta l’aggravante» dello scontro tra gli uffici di Palazzo Senatorio. Il leader regionale del Pd ha anche chiesto al ministro degli Interni «se e come intenda intervenire al fine di promuovere una maggiore regolarità e velocità nelle procedure amministrative necessarie e urgenti per erogare alla totalità dei beneficiari le dovute misure di sostegno». Sono molte le proteste arrivate al Comune e ai Municipi (che però non sono coinvolti nella lavorazione delle pratiche) da parte di cittadini e associazioni degli inquilini. Soltanto mercoledì scorso l’assessore alla Casa, Valentina Vivarelli, era stata vaga sui tempi per concludere l’operazione, facendo sapere che «i pagamenti sono in corso, mano a mano che viene completata l’istruttoria sulle oltre 49mila domande ricevute». Quindi aveva promesso che «l’impegno è massimo per velocizzare il più possibile i pagamenti».

Alla base del caos e dei ritardi la mancanza di personale (soltanto 20 travet sono impegnati sul dossier) e le tensioni tra il Dipartimento capitolino alla Casa e la Ragioneria, che hanno imposto ulteriori controlli sulle autocertificazioni, facendo anche verifiche sui redditi degli anni precedenti delle famiglie che hanno richiesto il contributo. Una situazione che ha spinto l’ex direttrice del Dipartimento, Valeria Minniti, a presentare le dimissioni, dopo aver chiesto un ampliamento dell’organico di 50 dipendenti, trovandosi soltanto con 12 addetti più. Di questi quattro erano stati reclutati dal Comune come istruttori culturali.
 

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