Rifiuti, il Comune boccia la discarica ma avverte: «Roma è a rischio crisi»

Rifiuti, il Comune boccia la discarica ma avverte: «Roma è a rischio crisi»
di Mauro Evangelisti
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Domenica 8 Settembre 2019, 10:59 - Ultimo aggiornamento: 19:32

Un sito di stoccaggio dove tenere i rifiuti già lavorati per due o tre anni. La proposta del ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, illustrata in una intervista al Messaggero, trova il consenso della Regione Lazio che, nel piano dei rifiuti ha scritto: Roma deve essere autosufficiente e avere una discarica, anche perché tra meno di quattro mesi chiude quella di Colleferro. Roma Capitale, invece, si appresta a bocciare il piano e si è sempre detta contraria a impianti di smaltimento. Costa precisa, come del resto spiegava nell'intervista, che «non ci sarà una nuova Malagrotta, non sarà una discarica, ma un centro di stoccaggio». «L'importante - osserva Massimiliano Valeriani, assessore regionale ai Rifiuti - è che il ministro dia atto della bontà del nostro piano e confermi che Roma dovrà essere autosufficiente. È un passo in avanti. Sappiamo tutti che il concetto antico di discarica non esiste più per legge, l'idea di Malagrotta è superata, ma senza un impianto di smaltimento Roma non è in grado di chiudere il ciclo dei rifiuti».

Rifiuti Roma, Costa: serve una discarica ma sarà un centro di stoccaggio

LA SITUAZIONE
In Regione confermano che per Colleferro - discarica di riferimento per Roma che in questi mesi si sta riempendo a causa della crisi dei rifiuti della Capitale - non avrà proroghe e il 31 dicembre chiuderà. In sintesi: chiamiamolo centro di stoccaggio, chiamiamolo discarica, chiamiamolo Pierino, ma da qualche parte i rifiuti vanno portati. Da Roma Capitale non commentano, ma in queste ore si stanno preparando le osservazioni al piano regionale dei rifiuti. Sulla necessità di chiudere il ciclo e dunque di realizzare un impianto di smaltimento restano delle distanze. In sintesi: Costa dice che il piano regionale dei rifiuti va bene, Roma Capitale no. Ora toccherà a Costa trovare una mediazione perché il 31 dicembre si avvicina e dal primo gennaio non ci sarà più l'impianto di Colleferro. La Lega attacca: «Costa, Raggi e Zingaretti irresponsabili, basta rifiuti romani in giro per l'Italia». A Riano nei pressi di Pian dell'Olmo la popolazione è preoccupata e ha diffuso un comunicato in cui dice no «al centro di stoccaggio».
La sindaca Raggi ieri su Facebook ha però lanciato un altro allarme: Roma rischia di andare in crisi perché gli impianti del Lazio non starebbero rispettando l'ordinanza regionale che chiede di accogliere un quantitativo maggiore di spazzatura romana. In particolare, nei giorni scorsi, come già scritto dal Messaggero, in un'occasione l'Ama ha chiamato la polizia municipale perché l'impianto di Aprilia ha respinto i camion.
La società di Aprilia ha replicato che in realtà sta rispettando l'ordinanza. Costa ha commentato rivolgendosi alla Raggi: «Saremo al tuo fianco e al fianco di tutti i cittadini romani». La sindaca lancia un altro allarme: gli accordi con le Marche e l'Abruzzo, che prenderanno una parte dei rifiuti di Roma, stanno andando a rilento. Replicano dalla Regione: «La chiusura per manutenzione di alcuni impianti ha creato nell'ultima settimana qualche difficoltà ad Ama. Nei prossimi giorni, come emerso nella riunione tecnica tra Regione, Campidoglio e Ama, riprenderanno le attività gli impianti di Saf di Frosinone e di Ecologia Viterbo; va a pieno regime il termovalorizzatore di Acea, che insieme alla discarica di Colleferro, consentirà a tutti gli operatori di avere sbocchi adeguati. Siamo in attesa di ricevere da Marche e Abruzzo la conclusione dei procedimenti amministrativi per poi approvare in Giunta le rispettive delibere».
C'è però un elefante nella stanza che si finge di non vedere: Abruzzo e Marche accoglieranno i rifiuti romani indifferenziati, ma si limiteranno a trattarli per poi rimandarli nel Lazio. E dunque finiranno nella discarica di Colleferro. Cosa succederà dal 31 dicembre?
 

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