Roma, ai Musei Capitolini arriva il 5G: sensori anti-sismici

La presentazione del progetto 5G
di Laura Larcan
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Martedì 4 Febbraio 2020, 14:01 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 05:43

La tecnologia 5G arriva ai Musei Capitolini per tutelare il patrimonio storico dal punto di vista anti-sismico. Come? Attraverso una rete di sensori altamente sofisticati (accelerometrici) applicati agli edifici storici per monitorare le micro vibrazioni sismiche, le più minime oscillazioni e variazioni, ma anche l'umidità e temperature, e misurarne le eventuali criticità. Nel dettaglio, sono stati coinvolti due ambienti importanti dei Musei: il cortile del Palazzo dei Conservatori con due sensori, e l'Esedra del Marco Aurelio (qui sono stati allestiti 6 sensori su ciascun pilastro).

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È la sperimentazione avviata con successo dal Comune di Roma grazie alla sinergia strategica con Fastweb, Zte Italia e l'università dell'Aquila. Si tratta di speciali antenne sentinella hi-tech che misurano, raccolgono i dati, li elaborano e gestiscono attraverso un software la gravità dell'allarme. Un sistema per governare la sicurezza strutturale degli edifici, acquisendo informazioni su un evento sismico e rispondendo. Le caratteristiche della tecnologica 5G sono infatti, la velocità e la quantità di dati da veicolare.
«L'idea è che il 5G possa offrire applicazioni di sicurezza preventiva diffuse per il nostro patrimonio - commenta il direttore dei Musei Capitolini Claudio Parisi Presicce - La speranza e' che dopo i Musei Capitolini possa essere utilizzato anche in altri contesti»

 

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