«La pipì per strada? A Trastevere funziona così, che problema c’è?». Risponde con l’arroganza tipica degli incivili, alla poliziotta in borghese, che lo appena ha fermato, senza mascherina, in compagnia di un amico, mentre urinava davanti alle case di via dei Fienaroli. Venti anni, non particolarmente sobrio, il ragazzo è finito nella rete dei controlli del questore, Carmine Esposito, per porre un argine agli eccessi della movida. Ma, pur essendo in torto, il giovane romano, si è rifiutato di fornire il proprio documento e, quando gli agenti lo hanno invitato a seguirli in commissariato, ha dato in escandescenze. Sabato notte a Trastevere, fiumi di alcol scorrono anche fuori dai locali e il lavoro delle forze dell’ordine deve essere duplice: non solo repressione, ma anche prevenzione. Quando i ragazzi vedono i poliziotti, molti si sbrigano ad indossare la mascherina: «Ma che dici, m’avranno visto senza?», chiede preoccupato un diciottenne all’amico. C’è chi reagisce, chi non accetta di voler rispettare l’ordinanza che prevede l’obbligo di mascherina, laddove non sia possibile il distanziamento, a partire dalle 18. Tremila, complessivamente, i controlli nel fine settimana.
Movida Roma, con la polizia tra i giovani assembrati: e c'è chi reagisce (e viene denunciato)
di Marco Pasqua
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Lunedì 24 Agosto 2020, 00:45 - Ultimo aggiornamento: 10:58
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