Movida Roma, con la polizia tra i giovani assembrati: e c'è chi reagisce (e viene denunciato)

Movida Roma, con la polizia tra i giovani assembrati: e c'è chi reagisce (e viene denunciato)
di Marco Pasqua
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Lunedì 24 Agosto 2020, 00:45 - Ultimo aggiornamento: 10:58

«La pipì per strada? A Trastevere funziona così, che problema c’è?». Risponde con l’arroganza tipica degli incivili, alla poliziotta in borghese, che lo appena ha fermato, senza mascherina, in compagnia di un amico, mentre urinava davanti alle case di via dei Fienaroli. Venti anni, non particolarmente sobrio, il ragazzo è finito nella rete dei controlli del questore, Carmine Esposito, per porre un argine agli eccessi della movida. Ma, pur essendo in torto, il giovane romano, si è rifiutato di fornire il proprio documento e, quando gli agenti lo hanno invitato a seguirli in commissariato, ha dato in escandescenze. Sabato notte a Trastevere, fiumi di alcol scorrono anche fuori dai locali e il lavoro delle forze dell’ordine deve essere duplice: non solo repressione, ma anche prevenzione. Quando i ragazzi vedono i poliziotti, molti si sbrigano ad indossare la mascherina: «Ma che dici, m’avranno visto senza?», chiede preoccupato un diciottenne all’amico. C’è chi reagisce, chi non accetta di voler rispettare l’ordinanza che prevede l’obbligo di mascherina, laddove non sia possibile il distanziamento, a partire dalle 18. Tremila, complessivamente, i controlli nel fine settimana.


 

MULTE E DENUNCE

Quattro i sanzionati perché non indossavano la mascherina, analoga sorte ad una ventina di gestori di locali. Dietro piazza di Sant’Egidio, gli agenti hanno sorpreso un uomo intento a consumare alcolici oltre l’orario consentito: dagli accertamenti successivi è emerso che su di lui pendeva un decreto di espulsione. A Santa Maria in Trastevere, un ragazzo che è stato sollecitato ad usare la mascherina, ha offeso i vigili, spalleggiato dall’amico: solo l’intervento compatto degli agenti è riuscito ad evitare che la situazione degenerasse.
 

ASSEMBRAMENTI NEI VICOLI

A Vicolo del Cinque, davanti al pub Mr Brown, decine di persone bevevano, accalcate e senza protezioni. La polizia, diretta dalla vice dirigente di Trastevere, Anna Franceschi, ha invitato i proprietari a vigilare su quell’assembramento. Tanti i turisti che ignoravano l’ordinanza del governo, in materia di contenimento del virus: in via della Scala, uno studente della vicina università americana, sorseggiava il suo cocktail in strada, ma, ripreso dagli agenti, si è subito scusato. «Scusatemi se sono ubriaco», ha poi aggiunto. «Bisogna fare anche un lavoro sociale, di prevenzione», spiega la polizia. Due ragazzi corrono dai poliziotti, a piazza Santa Maria in Trastevere: «Aiutateci, ci hanno scippato la cateninina». Comunicazione passata alla Centrale operativa, ma dei balordi si è persa ogni traccia. In via del Politeama, tentata rapina al titolare di un minimarket, che però ha opposto resistenza. Due carabinieri vengono insultati, dopo aver ripreso dei giovani (che saranno denunciati). Quando alcuni ragazzi vedono arrivare gli agenti, si allontanano, perché magari stanno fumando uno spinello («occhio, ci stanno le guardie», dice qualcuno al cellulare). A piazza Trilussa e Santa Maria in Trastevere, il nastro giallo delimita le piazze, per evitare gli assembramenti. Alle 2.30 di notte sparisce, le persone lentamente tornano verso casa.

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