Guidonia, tre milioni per i lavori pubblici: riaprirà anche il Ponte della Longarina

Guidonia, tre milioni per i lavori pubblici: riaprirà anche il Ponte della Longarina
di di Elena Ceravolo
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Martedì 17 Marzo 2020, 12:34
C’è il recupero del Ponte della Longarina chiuso da quasi cinque mesi per problemi di sicurezza, una nuova isola ecologica, il completamento del Palazzetto dello Sport del Bivio e il restauro dell’antica chiesa di Sant’Antonio Abate. E dopo anni di blackout del servizio spuntano pure risorse per il trasporto scolastico. È un programma di quasi sette milioni di euro da spendere tra quest’anno e il 2022 il piano triennale dei Lavori Pubblici approvato dalla giunta comunale di Guidonia. Poche risorse, come ormai da anni, da adattare alle mille esigenze della terza città del Lazio. Più di tre milioni saranno investiti già nel 2020. Quasi un milione e 200mila euro per la manutenzione delle strade: previsti quattro lotti. Mentre 95mila euro saranno destinati ad abbattere le barriere architettoniche dai marciapiedi.
Per rimettere in sesto il Ponte della Longarina ci sono 144mila euro, che è la cifra calcolata nella relazione finale del team di ingegneri chiamati a pronunciarsi sul caso: i lavori dovrebbero essere portati a termine entro l’estate. Si corre per restituire alla città l’arteria chiave della viabilità di collegamento veloce tra il centro e i popolosi quartieri di Villanova e Villalba bypassando la trafficatissima Tiburtina. Il sovrappasso è stato chiuso quasi cinque mesi fa dopo la segnalazione di un’automobilista che rilevò, al passaggio, strane vibrazioni confermate da un immediato sopralluogo dei vigili del fuoco, a cui seguì l’ordinanza firmata dal comandante della polizia municipale.
Ma qual è la “diagnosi” elaborata dai tecnici? «È stato rilevato un danno puntuale – ha spiegato l’architetto Antonio Correnti, assessore ai Lavori Pubblici – sulla rampa lato Collefiorito, dovuto probabilmente al cedimento del terreno. L’intervento prevede micropali e tiranti interni allo scatolare. Contestualmente si metterà mano anche ai giunti». Saranno introdotti elementi di rinforzo per la struttura. Mentre il lavoro in corrispondenza dei giunti riguarderà sia l’eliminazione di una sorta di “scalino” che si è creato, sia la verifica della funzionalità. Il 2020, secondo il programma, dovrebbe essere anche quello in cui si metterà fine all’Odissea del Palazzetto dello Sport, quasi finito ma mai del tutto, tanto da essere stato varie volte oggetto di saccheggio. Ora ci sono 180mila euro per le opere di protezione acustica sulla struttura. Sarebbe l’atto finale dopo un iter durato 12 anni ed arrivato ad un passo dal fine lavori per cadere in abbandono a causa, in ultimo, di un contenzioso, ora risolto con un accordo.
La nuova isola ecologica sarà realizzata a Poggio Fiorito, zona Colleverde, con una spesa di quasi 400mila euro. Sarà costruita su un’area di mille e duecento metri quadrati di proprietà comunale che sarà attrezzata come centro a supporto del sistema di raccolta differenziata. Un progetto finanziato per due terzi dalla Città Metropolitana. Per quanto riguarda la fornitura dei servizi il dato più rilevante è il ritorno degli scuolabus, dopo anni di stop al servizio: poco più di un milione e mezzo spalmato sui tre anni. Esattamente 200mila euro per l’anno in corso, 450mila il prossimo, 900mila nel 2022. Per le scuole ci sono anche 250mila euro per l’adeguamento alla normativa antincendio. Sul fronte dei fondi per i beni artistici figurano solo 146mila euro per la conclusione delle opere di restauro dell’antica chiesa di Sant’Antonio Abate, a Montecelio: 65mila euro quest’anno, il resto nel 2021. Gli affreschi che ornano l’abside sono considerati la più preziosa tra le opere d’arte ancora conservate nel borgo. Le pitture, attribuite alla scuola di Antoniazzo Romano, secondo la datazione ufficiale sarebbero state eseguite tra la fine del quindicesimo e la metà del sedicesimo secolo. Dai primi del Seicento la chiesa fu sede della confraternita del Suffragio.
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