Associazione armata per traffico di droga, nuovo arresto per il braccio destro di Diabolik

Stupefacente coperto da strati di caffè e pepe per eludere i controlli
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Mercoledì 8 Gennaio 2020, 17:14 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 22:33
Quattro pregiudicati italiani e uno albanese sono stati arrestati in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Roma per associazione armata finalizzata al traffico transnazionale di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di armi alterate e ricettazione. Il blitz, condotto dagli agenti della Squadra Mobile di Roma, denominato 'operazione Aquila Nera 2018', è scattato questa mattina. In manette è finito anche Fabrizio Fabietti, 42 anni, già arrestato nel corso dell'operazione Raccordo Criminale contro un'organizzazione dedita al narcotraffico capeggiata secondo gli inquirenti dallo stesso Fabietti e da Fabrizio Piscitelli alias Diabolik.


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In manette anche Fabrizio Borghi, 42 anni, Christian Testi, 34 anni, Luciano Russo, 38 anni e Alvaro Vyshka, albanese di 38 anni, che facevano parte di un'organizzazione criminale armata dedita alla commissione dei delitti di importazione e successiva distribuzione di cocaina. Lo stupefacente veniva ritirato in Olanda e importato in Italia dove veniva successivamente immesso sul mercato delle piazze di spaccio. I sodali avevano in uso mezzi modificati con la creazione di appositi vani adatti per l'occultamento della cocaina e delle armi, per poi intraprendere in «sicurezza» i viaggio con l'illecito carico. Le indagini, che prendono spunto dai precedenti arresti di nove pregiudicati albanesi e italiani che hanno portato all'emissione delle Ordinanze restrittive sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.

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Nello specifico, dopo l'arresto del capo dell'organizzazione in Italia, Lulzim Daiu, un suo stretto collaboratore, Monari Artan, con la complicità di Alvaro Vyshka, aveva assunto la conduzione delle attività illecite entrando direttamente in contatto con i fornitori di Daiu in Olanda e organizzando numerose importazioni di cocaina che veniva ceduta agli acquirenti italiani: Fabrizio Borghi, Fabrizio Fabietti, Christian Testi e Luciano Russo, che provvedevano a immetterlo nelle piazze di spaccio di Tor Bella Monaca e di San Basilio. La droga veniva acquisita direttamente in Olanda a Rotterdam da fidati corrieri, che trasportavano lo stupefacente su autovetture munite di doppi fondi dotati di sofisticati sistemi di apertura, sia magnetici che meccanici. L'organizzazione disponeva di un efficientissimo parco macchine modificate a seconda del quantitativo di stupefacente da trasportate (furgoni/Suv per viaggi transnazionali tra i 15 e i 50 kg) o per i trasporti di quantitativi di minore importanza (1/5 Kg) per il trasporto di armi e denaro. Le modifiche venivano operate in una officina in Spagna (Madrid) da un'organizzazione di colombiani e pagata tra i 10 e i 20mila euro e in alcuni casi anche in cocaina. L'organizzazione Colombiana era in grado di indicare esattamente il quantitativo che poteva essere occultato nel doppio fondo in quanto disponeva di «forme» in legno equivalenti alle dimensioni del panetto standard di cocaina.

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La cocaina, nel panetto in sottovuoto, veniva poi confezionata con un ulteriore copertura di caffè o pepe e ricoperta da nastro isolante (per renderla non individuabile dai cani antidroga). Sul panetto era poi impresso un simbolo o una scritta che era indicativa della qualità dello stupefacente (maiale-aquila-S8) e veniva successivamente venduta, sulla piazza romana, al prezzo di 34mila euro al chilo e veniva rivenduta prevalentemente nelle piazze di San Basilio e Tor Bella Monaca. Gli elementi emersi dalle indagini hanno permesso di accertare ingenti trasporti e successive consegne di cocaina effettuate da Artan Monari e Alvaro Vyshka, nei confronti di Fabrizio Fabietti, Fabrizio Borghi, Christian Testi e Luciano Russo , tra settembre e novembre 2018, quantificabili in 85 chilogrammi di cui 27 chilogrammi sequestrati. Una volta acquisito lo stupefacente, il gruppo criminale era capace di smistarlo in poco tempo, grazie ad accordi consolidati e preesistenti, ed in particolare tramite Fabietti, Borghi, Testi e Russo. Le misure cautelari di oggi riguardano la seconda trance di una articolata indagine della Squadra Mobile di Roma che ha abbracciato un arco temporale di circa un anno.

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I risultati delle indagini hanno permesso di accertare l'entità e i periodi in cui sono state effettuate le consegne dei carichi di cocaina:10 kg di cocaina il 26 settembre 2017; 15 Kg di cocaina il 29 settembre 2017, 15 kg di cocaina il 4 ottobre 2017, 20 kg di cocaina il 20 ottobre 2017.
Il 7 novembre 2018 sono stati arrestati Artan Monari e Alvaro Vyshka, e sono stati sequestrati 27 pacchi di cocaina per un peso di 27 kg, per circa 60mila euro, una pistola, tre autovetture prestigiose di cui due dotate di vano segreto.
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