Mura Aureliane, «tendopoli come a Nuova Dehli».
Lettera al prefetto dei residenti: «Aiutateci»

La tendopoli a via di Porta San Lorenzo (foto GIANNETTI/TOIATI)
di Laura Bogliolo
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Lunedì 22 Giugno 2020, 12:24 - Ultimo aggiornamento: 14:09

Sicurezza, igiene, decoro. Gli accampamenti lungo le Mura Aureliane sono aumentati in modo esponenziale durante l'emergenza coronavirus, è nata una vera tendopoli che continua a moltiplicarsi tra bivacchi, risse e degrado. «Qualcuno ci aiuti» è il grido di allarme di residenti, commercianti  e di chi ricorda che le Mura Aureliane sono un bene archeologico. E intanto incombe il rischio di contagio per il coronavirus. 

Il comitato di quartiere dei residenti di San Lorenzo, l'associazione dei commercianti di zona e il comitato "Mura Aureliane" hanno scritto a sindaco, prefetto, questore, alla Sovrintendenza «per chiedere un intervento urgentissimo». Le tendopoli occupano via di Porta San Lorenzo, viale Pretoriano, viale di Porta Tiburtina e viale di Porta Labicana. «Per non parlare di piazza Siculi, attraversarla è una sfida tra sbandati, cattivi odori, guano e quegli alberi non potati da anni che creano la notte anche di giorno - denuncia Gloria Battaglia, presidente del "comitato Mura Aureliana" - ho vissuto tre anni in India, uno stato del genere l'ho visto solo a Dehli, non devono essere i cittadini a sollecitare le istituzioni, è vergognoso da vedersi, la mancanza di reazione è inspiegabile, la situazione ormai è fuori controllo». Sbandati, immigrati irregolari, persone con problemi psichici, la rissa è sempre dietro l'angolo. «Scattano liti anche per avere il posto migliore...» aggiunge Battaglia.

L'intervista: «Ciao sono Boris, vivo da 5 anni sotto le Mura Aureliane»

Sono circa 8 mila i senzatetto, gli invisibili nella Capitale. Come si sa, il degrado chiama degrado e in zona ci sono stati episodi preoccupanti. «E i residenti sono spaventati, intorno al quartiere ne gravitano tanti» dice Emanuele Venturini, presidente del comitato di quartiere San Lorenzo che distingue «tra chi ha bisogno di aiuto e chi delinque». Cosa fa il Campidoglio? A fine aprile l’assessorato capitolino alla Comunità solidale, guidato da Veronica Mammì, a fine aprile faceva sapere che «dall’inizio del lockdown è stato messo in campo un investimento di circa un milione di euro in più per ampliare i servizi solo per le persone senza fissa dimora - spiegano - arrivando a 700 posti in più rispetto al circuito ordinario di 200». Ma intanto la situazione lungo le Mura Aureliane è deflagrante e i romani attendono risposte dalle istituzioni. 
 

 



 

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