Buche Roma, la Procura indaga per abuso d'ufficio sui soldi delle multe

Buche Roma, la Procura indaga per abuso d'ufficio sui soldi delle multe
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Venerdì 27 Settembre 2019, 13:51 - Ultimo aggiornamento: 18:56

Accelera l'indagine della Procura di Roma sulle buche presenti in molte strade della Capitale e che spesso si trasformano in vere e proprie trappole per gli automobilisti causando incidenti in alcuni casi mortali. Il procedimento, aperto nell'aprile scorso dopo una denuncia del Codacons, punta a verificare se i fondi a disposizione dei vari Municipi e derivanti dalle contravvenzioni «elevate» dalla polizia municipale siano stati correttamente utilizzati per la manutenzione delle strade.

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Nel fascicolo, al momento contro ignoti, si ipotizza ora il reato di abuso d'ufficio e negli ultimi giorni l'attività istruttoria, coordinata dal sostituto procuratore Antonia Giammaria, è entrata nel vivo. A piazzale Clodio sono stati convocati, come persone informate sui fatti, alcuni funzionari dell'ufficio Ragioneria e della Segreteria generale che hanno messo a disposizione degli inquirenti una serie di documenti. Obiettivo di chi indaga è, in primo luogo, fare chiarezza sulle competenze e verificare se i Municipi abbiano aggirato in modo illecito quanto previsto dal punto di vista normativo ed amministrativo.

Il pm ha affidato ampia delega agli uomini della Guardia di Finanza. L'esposto del Codacons è nato dopo una richiesta di accesso agli atti per verificare le voci di spesa dei vari Municipi. Alcuni, infatti, hanno messo a disposizione gli atti relativi alle operazioni di messa in sicurezza delle strade, altri hanno negato l'accesso non fornendo all'associazione alcuna informazione. All'esposto l'associazione ha allegato un vero e proprio dossier. All'attenzione dei magistrati una serie di dati circa i fondi impegnati dai municipi che sarebbero stati eseguiti solo in parte. Il sospetto del Codacons è che il flusso di denaro sia stato impiegato per tutt'altro.

«Negli ultimi anni il Comune di Roma - spiega l'associazione dei consumatori - avrebbe effettivamente speso per tali opere meno di quanto impegnato in bilancio: 108 milioni nel 2016 contro i 348 milioni impegnati; 155 milioni nel 2017 contro i 355 impegnati». A sostegno di questi numeri quanto trasmesso al Codacons da alcuni Municipi. Il IV attestava di aver eseguito opere di pronto intervento, sistemazione localizzata di pavimentazione stradali, marciapiedi, guard-rail di protezione e segnaletica stradale. «Peccato che lo scorso aprile - sostiene Codacons - le strade del municipio apparissero come un cantiere a cielo aperto, come dimostrano le foto scattate da noi».

Altra situazione che finirà all'attenzione dei magistrati quella del Municipio VIII. Nei documenti trasmessi all'associazione si parla di «chiusura buche su tutto il territorio dal 22 gennaio 2018», ma le verifiche compiute dal Codacons hanno attestato uno stato preoccupante del manto stradale. Sulla questione buche in passato i pm di piazzale Clodio hanno aperto vari fascicoli. Nel 2015 furono disposti accertamenti tecnici sull'asfalto utilizzato in fase di manutenzione. Gli inquirenti acquisirono carte anche presso l'ufficio del giudice di pace, dove ci sono procedimenti nati da incidenti provocati dalle voragini. Nel marzo del 2018 un procedimento era stato aperto dopo una serie di esposti presentati anche da semplici cittadini che lamentavano la condizioni delle strade dopo una violenta ondata di maltempo. 
 

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