Bambino aggredito dalla scrofa, la mamma: «Non mi do pace, non dovevo lasciarlo andare»

Bambino aggredito dalla scrofa, la mamma: «Non mi do pace, non dovevo lasciarlo andare»
di Camilla Mozzetti e Fulvio Ventura
3 Minuti di Lettura
Martedì 8 Ottobre 2019, 10:45 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 18:07


«Non mi do pace per quello che è successo, se solo non l'avessi lasciato andare in quel recinto non sarebbe ora qui». La mamma del piccolo Emanuele (lo chiameremo così) due anni e due mesi appena, esce ed entra dal reparto di Terapia intensiva dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù dove il piccolo è stato trasferito da Tivoli domenica sera dopo che una scrofa lo ha attaccato, mordendolo e calpestandolo. L'uomo che era con lui, Adrian Ristae, classe 1969, che lo aveva preso in braccio e portato dentro al recinto per vedere i maialini appena nati, è stato ucciso dall'animale. La madre del piccolo ieri si è confidata con altri genitori costretti a vivere il reparto della Terapia intensiva dell'ospedale pediatrico. «È sconvolta raccontano del resto come si fa ad accettare una cosa così?». Il piccolo versa in condizioni gravissime: è stato ferito al volto e al collo, ha riportato diverse fratture alle gambe e alle braccia e nella notte scorsa è stato sottoposto a diverse procedure chirurgiche in sala operatoria. Stabilizzato dai medici è in coma farmacologico e la sua prognosi resta riservata. Il rischio maggiore per la sua vita è quello infettivo. Distrutta l'intera famiglia del bambino che vive in una zona di Corcolle non lontano dall'allevamento dell'orrore.

Roma, il padre del bimbo aggredito dalla scrofa: «Stava per sbranarlo, così l'ho salvato»

Roma, maiale attacca bimbo di 2 anni: uomo muore per salvarlo. Il piccolo è gravissimo

LE VERIFICHE
Su quell'appezzamento dove il padre del piccolo, Florin M., alleva maiali dal 2015 i carabinieri della Compagnia di Tivoli stanno proseguendo con le verifiche. La Procura di Roma a breve riceverà un'informativa mentre anche i sanitari dell'Asl Rm2 hanno condotto un sopralluogo. La scrofa non sarà abbattuta ma l'area è stata interamente posta sotto sequestro. Da una prima verifica, l'allevamento che si sviluppa su un'area di 40x40 metri risulterebbe essere abusivo. Tecnicamente, dall'attività investigativa finora condotta, di questa realtà seminascosta dalle baracche e dalle vecchie roulotte che si scorge appena dall'autostrada A1 erano a conoscenza diverse aziende agricole di zona. Ma non risulterebbe esserci alcun contratto di locazione o atto che possa ricondurre la proprietà dell'appezzamento a uno dei romeni ascoltati in queste ore dai carabinieri. Al 90% l'allevamento risulta essere abusivo mentre i militari hanno chiesto al Campidoglio di procedere con una verifica perché non si esclude che il proprietario sia l'amministrazione comunale. Quel che è certo è la dinamica di un terribile incidente: il 50enne, che era andato a trovare la famiglia del piccolo e che non lavorava nell'allevamento, ha deciso di prendere il bambino ed entrare nel recinto per fargli vedere i cuccioli ma la scrofa si è spaventata e per un istinto di difesa li ha attaccati. Il corpo della vittima è stato messo a disposizione dell'autorità giudiziaria che, finora, non ha aperto nessun fascicolo. Quasi certamente, però, trattandosi di una morte violenta, sarà disposta l'autopsia.
 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA