Fosse solo per gli autisti dei bus, l’affluenza alle urne sfiorerebbe il 90% come in Belgio. Nel corpaccione dei dipendenti dell’Atac, a ogni tornata elettorale germoglia una passione quasi mistica per le urne. Tutti al seggio. Mica solo per votare: il trasporto per la consultazione è talmente radicato, che i conducenti si arruolano come scrutatori e rappresentanti di lista. E pazienza se i bus rimangono parcheggiati in deposito e i passeggeri a piedi. L’azienda non può farci molto, è un diritto dei lavoratori. Anche se, come semplici rappresentanti, molti passano nella sezione elettorale un’ora al giorno, poi tutti a casa. Va così.
Atac, autisti senza Green pass: ecco le prime sospensioni
I DATI
Qualche numero: sabato tra le 13 e le 17.30 erano in strada 600 bus scarsi, vale a dire 180 in meno rispetto al sabato precedente, il 9 ottobre, quando non si votava. Anche ieri le cose non sono andate molto meglio: stando ai dati pubblicati dall’agenzia comunale “Roma Servizi per la mobilità”, alle 9 di mattina erano in pista appena 617 mezzi, tra bus e tram.
Colpa dei conducenti sprovvisti del Green pass, obbligatorio da venerdì? No, il certificato verde non c’entra. Nei primi due giorni, la partecipata ha avviato verifiche a tappeto nelle rimesse, è stato controllato quasi il 40% del personale in servizio, ma gli autisti sospesi sono stati una cinquantina. Un numero tutto sommato governabile, per un’azienda che ha oltre 5mila dipendenti con la qualifica di guidatore. I 50 no-vax sono stati rimpiazzati e messi alla porta come assenti ingiustificati. Il problema, spiegano nel quartier generale di via Prenestina, è sempre lo stesso: la passione degli autisti per i seggi.
Per il weekend del ballottaggio, si sono fatti avanti come operatori delle sezioni elettorali 650 dipendenti dell’Atac, di cui 450 autisti. Primo giorno di lavoro sabato (ma appunto per i rappresentanti di lista, a differenza degli scrutatori, non c’è orario, può bastare un passaggio volante davanti all’urna), poi ieri e si chiude oggi con lo spoglio e le ultime scartoffie da siglare. L’assenza dal turno in cabina di guida è giustificata e in più, per gli scrutatori, scatta il gettone di presenza: 187 euro (150 più 37 per la scheda del municipio) ai presidenti di seggio, 145 euro complessivi per scrutatori e segretari. Senza nemmeno avere a che fare con le buche.