Più viaggiatori senza biglietto e meno sicurezza a bordo di bus e tram. Dopo i mesi del lockdown e delle parziali riaperture, i passeggeri sono tornati sui mezzi del trasporto pubblico romano. Ma, in mancanza di controllori a bordo - fermati in piena emergenza Covid da un'ordinanza regionale, che seguiva le linee guida dettate dal ministero dei Trasporti - sono in aumento l'evasione tariffaria (soprattutto sulle linee notturne e periferiche) e le aggressioni agli autisti. E così Atac e Cotral hanno deciso di scrivere alla Regione per chiedere di poter gradualmente riportare i verificatori sui propri autobus. O quantomeno di dettare una tempistica per il ritorno alla normalità almeno sul controllo dei biglietti a bordo - che permetta alle aziende di programmare il servizio nei prossimi mesi o di cercare soluzioni alternative: dall'incremento dei controlli a terra alle fermate all'utilizzo di controllori fissi, a fianco del conducente, con il possibile coinvolgimento di ausiliari del traffico e di alcuni impiegati riconvertiti al nuovo incarico.
Atac, niente controllori, così sui bus si viaggia gratis: «Boom di ticket evasi»
LE VERIFICHE
Roma, un bus Atac su 4 fermo per guasto ogni giorno. Emorragia di biglietti
I RISCHI
C'è poi il delicato tema della sicurezza sui mezzi pubblici. Finito il lockdown, e in assenza di controlli, le aggressioni agli autisti sono raddoppiate rispetto al pre-Covid: oltre 40 gli episodi registrati solo nell'ultimo mese, spesso causati semplicemente da un invito a mettersi la mascherina rivolto a un passeggero. Senza contare la questione-assembramenti: in mancanza di personale a bordo, non ci sono controlli adeguati sul numero di passeggeri presenti su ogni vettura. Un problema che potrebbe ulteriormente peggiorare con l'arrivo di settembre e l'auspicata riapertura delle scuole. Motivo in più, dal punto di vista di Atac e Cotral, per chiedere di rivedere le misure adottate in piena emergenza.
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