Roma, assunzioni flop a scuola di Raggi e ministero: mancano 2.000 docenti

Roma, assunzioni flop a scuola di Raggi e ministero: mancano 2.000 docenti
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Giovedì 27 Agosto 2020, 00:51

Meno di 20 giorni alla prima campanella e, soltanto a Roma, mancano ancora all’appello oltre 2mila insegnanti. Soltanto nei nidi e negli asili gestiti da Roma Capitale, nonostante gli sforzi del Comune (ha fatto una variazione di bilancio di 9 milioni di euro) potrebbero servire un migliaio di educatori in più da assumere come supplenti. Proprio guardando all’ultima circolare del Campidoglio ai Municipi per contrattualizzare il cosiddetto organico potenziato, si scopre che i criteri per il personale in più (4 docenti in più nei nidi con oltre 83 alunni, 5 maestre in più nelle scuole dell’infanzia con oltre 13 sezioni) non sarebbe sufficiente a coprire tutti i posti attesi dagli istituti: dovrebbero essere oltre 3mila, si supererà di poco le 2mila assunzioni. 

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Situazione complessa anche alle superiori, con il ministero dell’Istruzione che ha voluto concentrare la didattica a distanza in questo livello: anche per licei e istituti tecnici necessitano un altro migliaio di professori, che difficilmente saranno presi con il maxireclutamento nazionale da 50mila docenti voluto dal governo per venire incontro alle esigenze sorte dopo lo scoppio del Covid. In teoria le regole di distanziamento in aula rendono impossibili le classi pollaio. Ma, spiega Mario Rusconi, presidente dell’associazione dei presidi di Roma e del Lazio, «il quadro potrebbe essere peggiore, perché l’Inps non ha ancora autorizzato e comunicato il numero preciso di maestre e professori, che andranno in pensione, compresi quelli che utilizzeranno lo scivolo di quota 100».

PROBLEMI VECCHI E NUOVI
Una serie di criticità, quella del deficit di personale docente, che non può essere risolta in maniera indolore: con la didattica a distanza, cioè le lezioni on demand via computer, o con un ricorso a nuove supplenze, pescando dalle graduatorie dei neolaureati che si presentano ai presidi. Ma nel primo caso, ne risente la qualità della didattica stessa, soprattutto per chi inizia le superiori; nell’altro - nel tentativo di “isolare” le singole scolaresche per non farle entrare in contatto con altre, anche non mischiando spazi e attrezzature – potrebbero aumentare i rischi di contagio con l’arrivo di insegnati dall’esterno. Senza contare, aggiunge Giancarlo Cosentino, leader della Fp Cisl di Roma e Lazio, «che per quanto riguarda nidi e asili comunali, il Campidoglio potrebbe far fatica a trovare tutti i supplenti necessari, visto che molti hanno presentato domanda pure per le scuole statali. Che pagano meglio e fanno un contratto più lungo, mentre quello proposto dal Campidoglio scade al 31 dicembre».

Tutto questo avviene a Roma, dove strutturalmente mancano almeno 7mila insegnanti, concattedre che vengono coperte in corso d’opera coperte con supplenze. «Ma il 2021 è un anno particolare - aggiunge Rusconi - perché ai problemi che si ripropongono sempre in maniera identica, si aggiungono quelli derivanti dal Covid-19 e dalle condizioni di sicurezza da dover far rispettare: spazi e banchi aggiuntivi per reperire altre aule, il trasporto dei ragazzi e il numero di passeggeri sui mezzi consentiti, il servizio mensa in quelle realtà dove i refettori serviranno per le classi. Per le superiori i problemi da risolvere sono più numerosi data la persistenza, ormai da molti anni, delle cosiddette classi pollaio. Una situazione, da noi spesso denunciata, che non aveva trovato soluzioni adeguate in quanto prima dell’epidemia si è erroneamente ritenuto che 25/30 studenti potessero seguire le lezioni anche se in condizioni ambientali e igieniche negative». 
Intanto il Comune di Roma si appresta a reclutare tra i dipendenti di Roma Multiservizi gli addetti che, ai cancelli degli oltre 700 tra nidi e asili di sua competenza, dovranno misurare la temperatura ad allievi, insegnanti, personale non docente e genitori, qualora siano costretti a entrare a scuola. Sempre il Campidoglio ha comunicato ieri che le famiglie dovranno effettuare il pagamento della prima quota per l’anno educativo 2020/21, relativa al mese di settembre, a partire dal 27 agosto ed entro il 18 settembre. Per calcolare il dovuto basta collegarsi con il sito di Roma Capitale. 

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