Casilino, la polizia scopre santabarbara del padre dello spacciatore che stava seguendo

Casilino, la polizia scopre santabarbara del padre dello specciatore che stava seguendo
di Marco De Risi
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Mercoledì 30 Gennaio 2019, 18:47 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 14:51
Lui spacciava mentre il padre custodiva a casa un piccolo arsenale illegale: tre fucili dei quali il genitore non saputo indicare la provenienza e non aveva il porto d’armi.
A scoprire il figlio spacciatore ed il padre armato senza poterlo essere, sono stati gli agenti del commissariato Casilino, che ieri sera si sono insospettiti quando hanno visto un ragazzo di 24 anni che stava nascondendo qualcosa dietro una siepe in una stradina di Tor Vergata. I poliziotti in borghese hanno spiato il comportamento del ragazzo fino a quando hanno visto uno scambio droga-soldi. Gli agenti hanno bloccato sia lui che l’assuntore trovando alcune dosi di hascisc appena vendute. A questo punto è scatta la perquisizione domiciliare in un appartamento in via Tenuta di Torrenova dove il ”pascer” vive con il padre. Quando la polizia ha detto all’uomo di aprire lui ha tergiversato come se volesse guadagnare tempo. Ma gli agenti sono entrati con le chiavi di casa trovate addosso al giovane arrestato. All’interno hanno trovato diverse dosi di droga, un bilancino ancora sporco di sostanza ed anche l’occorrente per confezionare la droga in dosi. Ma la scoperta più importante l’hanno fatta perquisendo una cantina: nascosti dentro un sacco c’erano i tre fucili con il munizionamento. Il padre ha detto che le armi sono sue ma non ha saputo spiegare dove le aveva comprate. E poi, gli agenti hanno scoperto che l’uomo non ha il porto d’armi. Padre e figlio sono stati portati al commissariato dove il ragazzo è stato arrestato per spaccio di droga ed il genitore è stato denunciato per possesso illegale di armi. I fucili sono stati sequestrati e saranno sottoposti a perizia balistica per verificare se siano stati usati in fatti di sangue. Ad esempio se gli fossero state tagliate le canne si sarebbero trasformati in fucili a canne mozze che la criminalità usa in quanto armi con molta potenza di fuoco e facilmente occultabili.
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