Roma, non ci sono le barelle: ferme 50 ambulanze. Mezzi di soccorso bloccati in quasi tutti gli ospedali

Roma, non ci sono le barelle: ferme 50 ambulanze. Mezzi di soccorso bloccati in quasi tutti gli ospedali
di Alessia Marani
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Lunedì 20 Settembre 2021, 22:45 - Ultimo aggiornamento: 22:47

Torna il “blocco barella” nei pronto soccorso della Capitale. complice il rallentamento degli ingressi al San Giovanni, ospedale messo in difficoltà dall’attacco hacker alla rete informatica, tra domenica e ieri si sono registrati nuovi blocchi, con picchi di cinquantadue mezzi fermi e contemporaneamente in “ostaggio” dei vari dipartimenti di emergenza cittadini, praticamente la metà. Con conseguenti ritardi e disagi per chi, richiedendo un soccorso, è rimasto in coda o ha dovuto attendere l’arrivo di un equipaggio da aree della città molto distanti tra loro. Il bollettino di metà giornata, ieri, segnava quasi 18 ore di attesa per la restituzione di una barella al San Camillo (l’ambulanza era arrivata addirittura la sera prima), sempre in questo nosocomio nel cuore di Monteverde, un altro mezzo del 118 è rimasto “ai box” per quindici ore prima di potere riprendere servizio. 

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Non è andata meglio a un’ambulanza “prigioniera” per undici ore all’Umberto I (qui alle due del pomeriggio erano ben 15 le ambulanze ferme) e mezzi di soccorso si sono arenati anche al policlinico di Tor Vergata e al Sandro Pertini. «Ci risiamo - affermano Stefano Barone, segretario provinciale del sindacato infermieri Nursind Roma e Alessandro Saulini, delegato per l’azienda 118 - quelle di domenica e di ieri sono state altre giornate decisamente intense per gli operatori del servizio 118 e dei pronto soccorso della Capitale.

Purtroppo, con il riavvio delle scuole e la ripartenza dopo le vacanze, archiviate le restrizioni per il Covid, in questi giorni che preludono all’autunno siamo alle prese ancora una volta con un problema atavico, che non si riesce mai a risolvere definitivamente.

Non è possibile - continuano - che un servizio estremamente importante e fondamentale come quello dell’emergenza rischi ritardi o blocchi perché nei pronto soccorso non si liberano le barelle su cui vengono trasportati i pazienti». Il Nursind indica una media nelle ultime 48 ore di 30/35 ambulanze rimaste ferme contemporaneamente per periodi molto lunghi. Ma ci sono stati picchi, specie nella mattinata di ieri, tra i 40 e i 52 mezzi. «Tra gli ospedali più sofferenti, con un effetto domino dovuto anche alle problematiche del sistema informatico dell’hub del San Giovanni - affermano dal Nursind - figurano il Pertini e il policlinico di Tor Vergata, ma anche il Casilino e, domenica in particolare, il Sant’Andrea». 

 

I SOLLECITI

Al Pertini, ieri, di ambulanze ferme ce n’erano cinque, sei al San Camillo (di cui una arrivata con un sospetto Covid alle 18,30 del giorno precedente e un’altra alle 20 e ieri mattina ancora in attesa), ingorgo di ambulanze - sei - anche a Tor Vergata. I pazienti, dunque, restano per ore “parcheggiati” sulle barelle all’interno delle sale e dei corridoi dei pronto soccorsi, mentre fuori, sui piazzali, si formano i capannelli di tute arancioni di 118 e “misericordie”, i mezzi in convenzione con la Regione. Nel novembre del 2020 il governatore Nicola Zingaretti era stato costretto a intervenire con una ordinanza ad hoc per sollecitare i pronto soccorso a non “requisire” le barelle delle ambulanze per più di mezz’ora, ma ora i singoli Dea dovranno di nuovo provvedere. Dal momento che se anche il 118 mettesse più messi su strada, anche questi inevitabilmente finirebbero bloccati.
 

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