Alberto Emett è morto a 58 anni: “Bebo” era il presidente della Rugby Roma Olimpic Club 1930

Alberto Emett è morto a 58 anni: “Bebo” era il presidente della Rugby Roma Olimpic Club 1930
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Domenica 19 Dicembre 2021, 19:23 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 06:07

Alberto Emett è morto a 58 anni. “Bebo” era il presidente della Rugby Roma Olimpic Club 1930. 

«Certi segnali forse vanno letti. Magari col sorriso. Proviamo a liberare i primi palloncini in cielo per salutarti. E si fermano tra i rami degli alberi. Allora ci spostiamo più avanti, per liberare altri palloncini evitando gli alberi. E questi si incastrano sui pali della meta. In fondo era il tuo campo e hai solo fatto di tutto per dirci che non volevi lasciarlo...». È stato un arrivederci commosso e pieno di affetto quello che si è celebrato ieri durante i funerali di Alberto Emett, l'amato presidente della Rugby Roma Olimpic Club 1930, società che ha vinto 5 scudetti, la più titolata della Capitale. Le esequie si sono svolte ieri presso la Basilica in Piazzale dei Santi Pietro e Paolo, all'Eur.

Poi familiari e amici si sono ritrovati per ultimo saluto al presidente presso il campo centrale del centro sportivo del club di rugby, in via Tor Pagnotta.

Sul gruppo Facebook del club tantissimi i messaggi di cordoglio per ricordare il campione e presidente Bebo, morto a soli 58 anni: da tempo malato, aveva contratto il Covid.

«Il nostro Bebo - si legge sul profilo Facebook - è partito per il Viaggio più importante. Dopo aver combattuto come un Guerriero, il Presidente, il nostro Presidente ci ha lasciati. Non ci sono parole. Il dolore è immenso. Fino all'ultimo si è donato a chi gli era vicino. Sempre presente al campo, fin dal primo passo, dal primo filo d'erba, sempre, anche quando le sue inesauribili forze erano al termine: col sorriso, per offrire se stesso alla famiglia della Rugby Roma che ha preso per mano contribuendo a riportarla in alto, prima con la promozione in serie B, e poi trovandogli una nuova casa, ristrutturandola, impreziosendola giorno dopo giorno e rendendola un centro sportivo apprezzato in tutta Italia, in cui si potrà respirare per sempre il suo amore, la sua passione e la sua devozione per questo club. L'esempio trascina più di mille parole».

(C.R.)

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