Nel tratto di mare antistante lo stabilimento Tibidabo beach di Ostia è affondata un'imbarcazione da diporto lunga circa 20 metri. Si è rischiata la tragedia che è stata scongiurata dal tempestivo intervento della motovedetta CP 836 della Guardia Costiera, comandata da Capo Vincenzo Tizzano, il quale ha raggiunto il natante che stava imbarcando acqua, a circa mezzo meglio dalla costa, e tratto in salvo l'uomo che era in procinto di trasferire il natante al Circeo. Era uscito da un cantiere lungo Fiumara grande, intorno alle 15, e puntato la prua verso Ostia quando il 65enne si è accorto che dal condotto di raffreddamento lo scafo stava imbarcando acqua che ha invaso la stiva e rese difficoltose le manovre. L'uomo, in preda al panico, si metteva immediatamente in contatto telefonico con la centrale operativa della Capitaneria di porto di Fiumicino il cui ufficiale di servizio provvedeva a inviare la motovedetta che, nel breve giro di mezz'ora, raggiungeva il tratto dove lo yacht era praticamente semiaffondato. L'unità militare provvedeva a trasferirlo, in evidente stato confusionale, nella darsena di Fiumicino presso la base navale della Guardia costiera e a affidarlo ai sanitari dell'Ares 118. Dopo essersi ripreso, il comandante si metteva in contatto con alcune società abilitate al recupero dello scafo che intanto si stava adagiando su un fondale di circa 10 metri. Il luogo del suo affondamento veniva segnalato da una boa e le operazioni per riportarla in superficie si complicavano perché ieri pomeriggio le condizioni meteo-marine sono peggiorate. Il comandante della Capitaneria di Porto, Giuseppe Strano, è tornato a esortare i "comandanti che prima di prendere il largo hanno l'obbligo di controllare lo stato di efficienza del natante".
A dicembre i marinai della Guardia costiera erano stati protagonisti del salvataggio dell'equipaggio del 16 metri "Aprea mare 16", finito sulla scogliera alla foce di Fiumara grande.