Il suo modus operandi era sempre lo stesso: l’adescamento su Facebook e, dopo uno scambio di messaggi, l’incontro - dal vivo - a base di spritz e diazepini fino allo stordimento e allo stupro. Il numero delle vittime finite nel mirino di Ubaldo Manuali, il netturbino romano, 59 enne, tuttora detenuto presso il carcere di Regina Coeli dopo l’arresto avvenuto, la scorsa settimana, con l’accusa di aver violentato, narcotizzato e filmato tre donne, potrebbe tuttavia crescere. Le indagini sono cominciate dagli uomini della Mobile del commissariato Flaminio Nuovo a seguito di una denuncia presentata da una delle vittime. Il fascicolo delle indagini è ora in mano dal Tribunale di Viterbo e secondo il pm, Michele Adrana, i casi di stupro salirebbero a sei, e non solamente nella provincia di Viterbo. Ci sarebbero altre tre vittime (scrive il Corriere) che, tra il settembre dello scorso anno e gennaio 2023, avrebbero subìto violenze sessuali dopo essere state drogate e filmate. Quelle terribili immagini che poi l’uomo avrebbe inviato - a loro insaputa - agli amici.
Netturbino violentatore, le chat con la vittima viterbese: «Mi hai drogata»
L’identikit dello stupratore
Uno profilo diverso che contrasta nettamente con l’accusa di violenza sessuale e diffusione illecita di video e foto porno formulata dagli investigatori: lui, Ubaldo Manuali, 59 enne, era operatore ecologico e dipendente di una ditta di smaltimento rifiuti di Fiano Romano.
I domicili e i ( sei) profili social
La convinzione degli inquirenti è che Ubaldo Manuali possa averne aperti altri, ma al momento sono sei i profili social ( tre su Instagram e i restanti su Facebook) utilizzati dall’uomo per raccontare se stesso ( con false informazioni sull’età anagrafica) ed approcciare con le vittime. Foto correlate anche con frasi ad effetto per rimarcare la sua somiglianza con l’attore Keanu Reeves. Non solo il mondo virtuale, ma l’uomo nel corso degli ultimi anni ha cambiato diverse abitazioni, spostandosi da Roma a Riano e un’altra residenza nella provincia di Viterbo. Sugli spostamenti di Manuali gli inquirenti stanno tentando di trovare anche una minima traccia che possa diventare un’altra - l’ennesima - prova inconfutabile per incastrarlo.
L’arresto e le indagini partiti dopo la testimonianza di una delle vittime
Le vittime, tutte tra i e 49 anni, avevano conosciuto Manuali sui social. Le chat virtuali e poi l’invito a bere uno spritz a casa sua. E’ stata propria una delle vittime, una 40enne, a ricostruire l’accaduto e a scoperchiare il piano di Ubaldo. Il giorno dopo la violenza si è presentata in ospedale, in evidente stato confusionale e senza ricordare nulla della serata precedente. Dalle analisi condotte dai medici le è stata conferma al violenza. Con gli investigatori è poi riuscita a ricostruire la dinamica dei fatti e raccontare di aver conosciuto - su Facebook - quell’uomo con i capelli lunghi (tanto da sottolineare spesso la somiglianza con l’attore Keanu Reeves, ndr) e dopo una serie di messaggi virtuali, di aver accettato l’invito a casa sua. Un cocktail farcito con il sedativo lorazepm che Ubaldi avrebbe somministrato alla vittima. Poi la violenza e il filmato delle donne, seminude e prive di sensi. Nemmeno le altre vittime, rintracciate dagli investigatori, si ricordavano cosa fosse accaduto a casa di Ubaldi. Attraverso le immagini e video - sotto sequestro - sullo smartphone del netturbino si sono rese conto dell’orrore subìto. Una di loro avrebbe addirittura detto, con tonos svolto: «Bevo sempre spritz, non capisco perché quella sera mi ha dato alla testa». Lo stesso stupore è stato confermato anche dagli amici del netturbino, destinatari di quelle terribili immagini. «Ci ha mandato spesso foto e video dei rapporti intimi, ma non pensavamo avesse fatto qualcosa di male», le parole di uno dei due. Per Manuali sono scattate le manette, la scorsa settimana, con le accuse di violenza sessuale e diffusione illecita di immagini ( e video) sessualmente espliciti. Ma il quadro delle indagini non è ancora chiaro e potrebbe arricchirsi di ulteriori retroscena. A cominciare dal numero delle vittime che avrebbero avuto un incontro quello che a tutti gli effetti è definito uno stupratore seriale.
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