Tram, l’allarme del 118 a Roma: «Bloccherà le ambulanze»

La Società italiana del sistema di emergenza territoriale boccia il Termini-Vaticano. Il Tva passerà davanti al Santo Spirito che tratta ogni anno circa 1.500 codici rossi

Tram, l’allarme del 118: «Bloccherà le ambulanze»
di Fernando M. Magliaro
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Mercoledì 27 Settembre 2023, 00:11 - Ultimo aggiornamento: 10:22

«Una scelta irrazionale. I binari del tram di fronte all’ingresso di un pronto soccorso sono una scelta irrazionale». Niente mezzi termini: Mario Balzanelli, medico chirurgo, specializzato in Medicina interna, indirizzo in Medicina di Urgenza e Pronto Soccorso, presidente nazionale del “Sis 118”, la Società Italiana Sistema di emergenza territoriale 118, la società scientifica dei medici che lavorano nei 118 regionali, è esplicito: «tutti i percorsi “tempo dipendenti” afferenti all’emergenza sanitaria, ossia la condizione clinica nella quale qualcuno è in evidente pericolo di perdere la propria vita da un momento all’altro, richiedono che l’accesso all’ospedale del paziente trasportato dal mezzo del sistema di emergenza territoriale 118 oppure anche da un privato cittadino, devono poter entrare senza alcun ostacolo fisico».


LA LINEA TVA
Parliamo del contestatissimo progetto del Comune, spinto dalla lobby pro-tram tanto cara a una certa sinistra e a un mondo pseudoambientalista, di realizzare una nuova linea tranviaria da Termini(palazzo Massimo) fino al Vaticano (piazza Risorgimento) e all’Aurelio (piazza Giureconsulti), la Tva, appunto.

Che, a parte i problemi di congestione del traffico a Termini/Repubblica e via IV Novembre; a parte quelli legati al commercio, come l’assenza di aree dedicate al carico e scarico delle merci o alla raccolta dei rifiuti; a parte quelli della pericolosa vicinanza a palazzi rinascimentali, monumenti medievali e aree archeologiche «ad altissimo rischio»; presenta il problema dell’Ospedale Santo Spirito in Sassia.


Il tragitto dei binari, dopo via Nazionale, piazza Venezia e Corso Vittorio, infatti, prevede che, superato il Tevere a Ponte Vittorio Emanuele, mentre il “ramo” Vaticano passerà sotto gli archi di Traspontina fino a piazza Risorgimento, quello Aurelio girerà sul Lungotevere passando proprio davanti l’Ospedale che serve non solo Prati ma un po’ tutto il Centro Storico, tanto da avere un bacino d’utenza di circa 160mila persone. Un nosocomio che lo scorso anno ha fatto registrare 16mila accessi al pronto soccorso, quasi 1.500 dei quali erano tutti codici rossi.


VITE A RISCHIO
«Non si comprende come mai quello che è il criterio fondamentale che deve regolare la costruzione della logistica, della distribuzione degli spazi di accesso a un ospedale che dovrebbe corrispondere a una specie di “rampa del Pronto Soccorso”, cioè al percorso in assoluto più veloce possibile, libero da qualunque forma di ingombro, venga invece clamorosamente messo a rischio da un tram che per vari motivi potrebbe trovarsi proprio davanti l’ingresso creando tutta una serie di problematiche di attesa. Ricordo che ogni minuto che passa in emergenza può fare la differenza fra la vita e la morte», dice ancora il professor Balzanelli. Che chiarisce: «Parliamo di chi è in arresto cardiaco improvviso, quindi tutte le sindromi coronariche acute, i politraumatizzati, tutte le forme di insufficienza respiratoria acuta grave. Sono patologie i cui percorsi clinici, diagnostici e terapeutici hanno tutti un punto in comune: ruotano intorno alla clessidra». 


SINDACATI
La preoccupazione per la vita dei pazienti in ingresso al Pronto soccorso è già stata espressa nei giorni scorsi anche dai sindacati del personale del Santo Spirito che denunciano come il cantiere di piazza Pia che oggi rende impossibile l’accesso al nosocomio - sia per il pronto soccorso sia per le dialisi, il laboratorio analisi, l’ingresso del personale medico e paramedico - possa essere solo l’anticipo di quel che potrà accadere con il tram Tva. 
 

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