Smog a Roma, è allerta: cappa di polveri sottili oltre il livello di guardia. Fragili, anziani e bambini a rischio malattie cardiovascolari

Le centraline di rilevamento segnalano aria scadente in ogni quadrante della città

Smog a Roma, è allerta: cappa di polveri sottili oltre il livello di guardia. Rischio malattie cardiovascolari
di G.Val.
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Martedì 6 Febbraio 2024, 00:38

Il giorno peggiore è stato venerdì 2 febbraio, quando quattro centraline su tredici hanno fatto scattare l’allarme: i valori delle Pm10, delle polveri sottili, hanno superato il valore limite più quello di tolleranza di 50 microgrammi per metrocubo. E se la situazione peggiore si è registrata a Tiburtina (con 65), Cipro ed Eur Fermi (con 52) e viale Magna Grecia (con 53), altre tre centraline hanno rischiato grosso: Largo Preneste, Corso Francia e Cinecittà sono arrivate esattamente a 50. Ieri i modelli previsionali di Arpa Lazio evidenziavano una qualità dell’aria scadente in tutto il quadrante Nord della città, dalla Tiburtina a Boccea, e poi fino a Marconi e Magliana. Nel Lazio una situazione critica è stata fotografata anche nel Cassinate, in una vasta area attorno a Frosinone e nella zona industriale tra Anagni e Colleferro, nella Valle del Sacco. 

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NEI PROSSIMI GIORNI

Per il futuro le previsioni non promettono nulla di buono: dopo un lieve allentamento della cappa delle polveri sottili, l’8 febbraio potrebbero tornare.

Arpa segnala per quel giorno una “zona rossa” in un’area molto ampia che da San Paolo passa per Torpignattara, arriva fino a Fonte Nuova e poi si chiude con Balduina, Monteverde e Villa Bonelli. Tutto può però variare da ora in ora e il vento e le piogge possono aiutare a migliorare la qualità dell’aria della Capitale. Da circa un mese non si vedeva una situazione così complessa. A fine anno, a cavallo con il nuovo, i valori legati allo smog avevano registrato il loro picco. La situazione era peggiorata non solo a causa del traffico privato ma anche perché i botti esplosi per salutare il 2023 hanno aumentato il numero di Pm10 in aria. A fine gennaio le prime avvisaglie: tra il 27 e il 31 hanno superato i limiti delle polveri Tiburtina, Bufalotta e Magna Grecia, poi anche Corso Francia. 

COSA ACCADE

Le Pm10 sono quelle particelle che hanno un diametro più piccolo di 10 micrometri (tanto per dare una misura, sono come minimo dalle sei alle sette volte più piccole dello spessore di un capello). Sono polveri che vengono respirate e che riescono ad entrare nel naso, nella faringe e nella laringe. Poi ci sono anche le Pm2,5, il particolato fine, che arrivano a un diametro di 2,5 micrometri. Queste si infilano nella trachea e sono in grado di entrare nei bronchi e nei bronchioli. Il particolato ultrafine (quello da 0,1), è ancora più insidioso e riesce a intaccare gli alveoli polmonari. Il loro effetto sulla salute è deleterio. Le polveri sottili possono peggiorare le condizioni dei pazienti che soffrono di asma e di apnee notturne, l’ipertensione arteriosa e la variabilità della frequenza cardiaca. 

LE DISPOSIZIONI

Proprio per contenere la pericolosità delle polveri l’agenzia regionale Arpa monitora la qualità dell’aria e il Campidoglio, attraverso il suo Dipartimento che si occupa di prevenzione e risanamento dagli inquinanti emana una serie di provvedimenti per la tutela della salute. Il primo step è il suggerimento che viene fatto a più fragili (persone affette da malattie cardiovascolari e respiratorie, bambini e anziani) a non esporsi per lungo tempo agli inquinanti. Poi c’è l’indicazione all’uso di mezzi più sostenibili (come il car sharing, gli autobus, ma anche le auto elettriche o quelle più in generale a basse emissioni) e a limitare gli orari di accensione degli impianti di riscaldamento e la temperatura massima dell’aria negli edifici. Ma quando la situazione si protrae per più giorni, interviene il sindaco, che con un’ordinanza limita il traffico nella nuova Ztl, un’area vasta che va da Fidene a Cinecittà. Un modo per limitare le emissioni e cercare di contenere i valori degli inquinanti. 

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