Roma scelta dall'International Gay rugby per la Bingham Cup 2024, i mondiali dedicati all'eroe del volo Ua 93 dell'11 settembre 2001

Roma scelta dall'International Gay rugby per la Bingham Cup 2024, i mondiali dedicati all'eroe del volo Ua 93 dell'11 settembre 2001
di Paolo Ricci Bitti
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Venerdì 16 Dicembre 2022, 15:33 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 10:59

Roma e il rugby sempre più insieme: sarà la Capitale a ospitare l'edizione 2024 della Bingham Cup 2024, la Coppa del mondo per club dell'International Gay Rugby creata nel 2002 e intitolata all'americano Mark Kendall Bingham, morto a 31 anni l'11 settembre 2001 nello schianto in un campo del velivolo dell'United Airlines dirottato da terroristi nel giorno dell'attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono. Il rugbysta capeggiò la rivolta, a mani nude, contro i dirottatori che non riuscirono a raggiungere l'obbiettivo, forse la Casa Bianca o il Campidoglio. Il gesto di coraggio di Bingham e di altri passeggeri, che lottarono sul volo Ua 93 pur sapendo di non avere speranze di salvarsi, permise di salvare centinaia di vite

Nella sua ultima riunione l’International Gay Rugby ha sciolto la riserva e, dopo una votazione che ha coinvolto tutti i club iscritti alla federazione internazionale da metà novembre al 10 dicembre, ha scelto Roma come sede per la “Bingham Cup 2024”.

La candidatura italiana - presentata da Libera Rugby con l’appoggio di Roma Capitale, dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar) della Presidenza del Consiglio e della Federazione Italiana Rugby (Fir) - ha avuto la meglio su quella presentata dalla città australiana di Brisbane.

L’edizione 2024, che fa seguito a quella appena conclusasi a Ottawa (Canada), sarà la prima in assoluto ad essere ospitata dall’Italia.

 "Sarà un grande appuntamento di sport, di inclusione e di partecipazione. Una vetrina internazionale – ha dichiarato l’assessore capitolino a Sport, Grandi Eventi, Turismo e Moda, Alessandro Onorato - con oltre 140 squadre partecipanti e circa 10.000 presenze tra atleti, tecnici e accompagnatori. Senza contare il pubblico degli appassionati, che avrà un’occasione in più per visitare la nostra città generando ricadute positive sull’economia turistica e sull’indotto. Un’opportunità straordinaria per testimoniare la cultura di accoglienza e rispetto che appartiene alla storia e alla tradizione di Roma. Per questo abbiamo sostenuto la candidatura mettendo a disposizione gli impianti sportivi comunali per i match e la comunicazione istituzionale per promuovere l’evento nella città. Roma si confermerà una volta di più la Capitale internazionale del rugby”.

L’organizzazione dell’evento sarà affidata al team di Libera Rugby Club, la prima squadra inclusiva d’Italia affiliata al circuito International Gay Rugby dal 2015.

«Siamo contenti e orgogliosi che la nostra candidatura sia stata giudicata come quella migliore da tutti gli affiliati – ha dichiarato il presidente di Libera, Nicolò Zito – La “Bingham Cup” è la massima espressione del nostro movimento, un evento di portata e di risonanza mediatica a livello mondiale; per questo motivo abbiamo messo insieme un team di altissimo livello che è già al lavoro per l’organizzazione della Coppa. Ora i riflettori sono puntati su di noi e le aspettative sono sicuramente altissime, così come è altrettanto importante la cornice in cui si svolgerà il Torneo: la Capitale sarà un teatro unico e affascinante. Per questo voglio ringraziare innanzitutto l’amministrazione di Roma Capitale, che ha dato forza e consistenza alla nostra candidatura, così come la Federazione Italiana Rugby e l’Unar, che ci hanno entusiasticamente supportati fin dalle prime battute».

L’undicesima edizione vedrà la partecipazione di squadre affiliate all’Igr provenienti dai cinque continenti, con una prevalenza di team europei e, come nelle edizioni precedenti, sarà un evento di portata mondiale, capace di attrarre migliaia di persone a Roma dal 22 al 26 maggio 2024.

«L’Ufficio nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar) ha convintamente supportato la candidatura di Roma come sede della Bingham Cup 2024 - sottolinea Mattia Peradotto, coordinatore dell’Unar - un appuntamento, quello della Coppa, che rimarca quanto lo sport possa essere veicolo e volano di inclusione piena e di costruzione di relazioni positive di rispetto e parità. L’Italia si dimostra un Paese che sta lavorando molto sul tema della piena inclusione delle comunità LGBT+ e che anche con iniziative come questa si candida ad essere un buon esempio a livello internazionale».

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