Roma, promosse mense e scuole: la città è a misura di bimbo. Male per giovani e anziani

Per la fascia di età tra i 18 e i 35 anni la città è al terzultimo posto in Italia

Roma, promosse mense e scuole: la città è a misura di bimbo. Male per giovani e anziani
di Luca Cifoni
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Lunedì 29 Maggio 2023, 06:16 - Ultimo aggiornamento: 07:52

Roma relativamente a misura di bambino, con una discreta qualità della vita anche per gli anziani, ma decisamente poco ospitale per i giovani. La classifica provinciale della qualità della vita elaborata dal Sole 24 ore, nella versione per differenti fasce di età, vede un drastico miglioramento della Capitale nella specifica graduatoria che riguarda i più piccoli. I dati completi saranno diffusi oggi sull'edizione del lunedì del quotidiano economico, ma alcune anticipazioni sono emerse nella giornata di ieri al Festival dell'Economia che si è concluso a Trento. Al primo posto per la qualità della vita dell'infanzia si piazza la provincia di Siena, che lo scorso anno era terza e ora conquista il primato in precedenza detenuto da Aosta. Roma invece scala tantissime posizioni, salendo dal numero 83 al 24.

GLI INDICATORI

Va detto che a incidere su questo balzo in avanti non è tanto (o non solo) il miglioramento specifico della situazione, quanto piuttosto la revisione della griglia dei dodici parametri, che ora tiene conto in misura piena di alcuni indicatori che risultano decisamente favorevoli. Uno di questi fa riferimento alle rilevazioni Invalsi, che valutano il grado di preparazione degli alunni delle scuole (nel caso specifico di terza media) e di riflesso la qualità del servizio offerto dagli istituti.

Si tratta di un fattore che "aiuta" normalmente le grandi città rispetto ad altre aree e Roma come altre se ne avvantaggia. Ma l'elemento che ha dato la spinta maggiore è stato quello che misura l'incidenza delle tariffe delle mense delle scuole elementari rispetto al reddito. Su questo specifico aspetto la città metropolitana di Roma si piazza al primo posto, con il valore più basso e quindi più positivo per i ragazzi e per le loro famiglie.

IL PEGGIORAMENTO

La situazione si capovolge completamente se dai bambini si passa alla fascia di età giovanile, compresa tra i 18 e i 35 anni. Qui pesano indicatori come quelli relativi alla presenza di aree sportive, all'imprenditorialità giovanile, alla disoccupazione; ed inoltre alcuni specifici parametri demografici (ad esempio i matrimoni intesi come momento di avvio di una nuova famiglia). Al primo posto in Italia c'è Ravenna (anche in questo caso era terza lo scorso anno). Tra le prime cinque si trovano altre tre Province dell'Emilia-Romagna. Roma è messa malissimo e per la verità non se cavano bene nemmeno altre grandi città: nel 2022 era al numero 105, ovvero in penultima posizione. Quest'anno guadagna appena un posto, piazzandosi quindi terzultima. A pesare in negativo è soprattutto il fattore affitti, che penalizza (come del resto in altre aree urbane) l'accesso alla casa.

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Se nel capitolo giovani la Capitale fa registrare una stabilità su livelli bassissimi, per quanto riguarda gli anziani c'è un deciso peggioramento, anche se all'interno della parte alta della classifica. Lo scorso anno la provincia di Roma era quarta, ora scivola in posizione numero 32. Anche in questo caso una variazione così drastica si spiega con l'inserimento di un nuovo indicatore, quello relativo alla solitudine degli anziani. Si tratta di un parametro essenzialmente demografico, che mette in rapporto i nuclei familiari formati da una sola persona con la popolazione di almeno 65 anni. E che sfavorisce Roma, di nuovo in compagnia di altre grandi città. La provincia più ospitale per gli anziani è Trento, la quale per la verità figura ai primi posti anche delle altre due graduatorie.

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