Intorno alle 11 di ieri una camionetta dei carabinieri bloccava il passaggio delle auto tra via Caterina Usai e via Follereau, a Villaggio Falcone. A quel punto passa una macchina, un'utilitaria azzurra, con i finestrini abbassati. Chi è alla guida, un po' nascosto dal mezzo dei militari e distante quanto basta per non dare il senso di un affronto diretto a chi era sul posto, urla infami e fugge via, senza star troppo a badare al rispetto del senso di marcia della strada. Quell'urlo ha squarciato un po' il silenzio che si viveva ieri nel quartiere mentre una squadra del nucleo decoro urbano del Campidoglio stava rimuovendo il murale dedicato a Nicholas Orsus Brischetto, il 21enne morto lo scorso 20 luglio sul Grande raccordo anulare mentre guidava la sua Audi a 300 chilometri all'ora.
La strada, proprio davanti ai campetti della polisportiva, è stata blindata per diverse ore: sul posto gli agenti della polizia, i carabinieri, la polizia locale.
IL DISEGNO
Il murale era stato realizzato dagli amici di Nicholas in suo ricordo, in una sorta di esibizione di potenza di auto di grossa cilindrata che hanno iniziato a sgasare e sgommare su via Raoul Follereau, tanto che oggi ne rimangono i segni degli pneumatici sull'asfalto. Tutto ciò, mentre la strada era completamente aperta al normale traffico dei veicoli. Grazie a un camioncino con un cestello, i writer avevano realizzato un'opera alta diversi metri che ha coperto l'intera facciata del palazzo delle case popolari del Comune di Roma di una delle piazze di spaccio di stupefacenti più note dell'area est della città.
LE REAZIONI
«Comprendiamo il dolore dei familiari e degli amici, tuttavia non possiamo permettere che l'autore di un simile comportamento irresponsabile possa diventare un modello per altri giovani, né che le mura di edifici comunali siano abusivamente utilizzate senza alcuna autorizzazione - commenta il sindaco Roberto Gualtieri - Ecco perché abbiamo provveduto alla rimozione di questo murale che, a differenza di altri presenti in città, non nasce da un progetto condiviso di valorizzazione del quartiere». Per Gualtieri, «correre a simili folli velocità, filmarsi, postare i video e vantarsene sui social sono comportamenti assolutamente sbagliati e lontani dai valori da trasmettere ai nostri giovani. Noi siamo per la sicurezza e la legalità, sempre». Ritorna sull'accaduto anche il consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini. «Brischetto - scrive sui social - non era certo un eroe e il modo in cui si sono svolte le celebrazioni funerarie, con rombi di auto da corsa e champagne, ricorda scenari simili a film e serie tv d'ispirazione criminale».