Roma, la capitale dei matrimoni: boom di nozze in chiesa, i “sì” aumentati del 55%

I dati dell’ufficio Anagrafe: quattromila coppie hanno scelto la funzione religiosa. Rispetto all’anno precedente crescono anche le unioni civili: da 244 passano a 252

Roma, la capitale dei matrimoni: boom di nozze in chiesa, i “sì” aumentati del 55%
di Giampiero Valenza
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Sabato 6 Gennaio 2024, 01:12

È stato un 2023 in cui le coppie romane hanno detto sempre più “sì” in chiesa. E il dato dell’anagrafe capitolina conferma il boom: sono stati celebrati 3.909 matrimoni religiosi con effetti civili, a fronte dei 2.507 del 2022. Un aumento, in sostanza, del 55,92%. Stabili, invece, sono i matrimoni civili: sono stati 4.288 nel 2023 e 4.461 nel 2022 (piccolissimo il segno meno che portano a casa, con un -3,88%). Se visti sul lungo periodo, però, anche loro sono in crescita: nel 2018, stando ai dati dell’assessorato ai Servizi Demografici, erano 2.828. Crescono, seppur di poco (del 3,28%) le unioni civili: passano dai 244 del 2022 ai 252 del 2023. 


LE CAUSE
Ma perché questo ritorno in chiesa? A metterci uno zampino potrebbe essere stato anche il Covid, che ha lasciato qualche traccia nelle famiglie.

Non c’è però solo questo. Per Cecilia Costa, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università Roma Tre, «la modernizzazione non è immediata sostituzione della tradizione».

Probabilmente «un momento di disorientamento può aver spinto verso i matrimoni religiosi» e «qualche incidenza può averla avuta anche l’atmosfera vissuta durante la pandemia di Covid». La cerimonia in un luogo di culto, dunque, ha tutta una sua ritualità da rispettare che continua ad attrarre. «Sicuramente - prosegue la docente - incidono la cerimonia, il clima, l’atmosfera, i simboli, il vestito. Non c’è dubbio che un certo tipo di cerimonia continua ad avere un suo fascino. Il matrimonio in chiesa viene scelto certo per fede ma anche perché si risponde a una tradizione e a una volontà familiare».

Costa ricorda il momento in cui, a inizio pandemia, papa Francesco pregò in una piazza San Pietro deserta. «Quella cerimonia fu un momento di spiritualità straordinario, seguito da tutti, anche dai non credenti - prosegue - In quel momento c’era anche il rumore del silenzio». «Ci sono comunque elementi culturali e spirituali che non svaniscono mai», sottolinea la studiosa.


L’INTERESSE
Roma si riscopre così Capitale dei matrimoni. Non ci sono solo i residenti in città che decidono di unirsi in una coppia, ma anche chi vuole dire “sì” all’ombra del Cupolone di San Pietro giusto per dire di averlo fatto a due passi dalla Santa Sede. Sta di fatto che, comunque, sotto un punto di vista economico diventa un’occasione davvero molto interessante. Profondo è l’indotto che passa dalla sala per il ricevimento al negozio di bomboniere, dagli abiti sartoriali al fioraio e che coinvolgono anche il piccolo commercio e artigianato dei quartieri. I wedding planner raccontano come un po’ da tutto il mondo la Città eterna sia anche meta di questa particolare forma di turismo.

«Dall’estero arrivano molte persone che scelgono Roma per sposarsi e che fanno la richiesta specifica di farlo in chiesa. La città ha un fortissimo appeal», commenta Roberta Torresan, wedding planner. E infatti sul sito turistico del Comune di Roma c’è tutta la sezione “Sposarsi a Roma”, dove anche l’assessorato ai Servizi Demografici del Campidoglio spiega come fare per sposarsi con rito civile, con quello religioso e dove festeggiare. Ma c’è un tema che va affrontato. 


Per Gianluigi De Palo, del Forum delle associazioni familiari, «al di là del religioso, che aumentino i matrimoni è un dato molto positivo, perché può portare anche a un aumento delle nascite: è l’inizio di un percorso di vita». «Si fa sempre troppo poco per le famiglie e bisogna tener presente che con una coppia che nasce ci sono costi maggiori da affrontare. Per quest’edizione degli Stati generali della natalità, a maggio, faremo un focus specifico su Roma e sulle famiglie». «I numeri dei matrimoni confermano che è necessario un focus sulla famiglia. Che ci siano più cerimonie in chiesa conferma la necessità di una rete sociale complementare all’offerta pubblica del Comune», spiega Giampiero Redaelli, presidente della Federazione italiana delle scuole materne che ha organizzato per il prossimo 17 gennaio un appuntamento in Senato per capire «quale può essere il sostegno del Terzo settore» proprio sul sistema che ruota attorno a una coppia. «Bisognerà parlarne anche con la Regione Lazio», aggiunge. 

giampiero.valenza@ilmessaggero.it

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