Incendio all'ospedale di Tivoli, il piano d’emergenza: trasferiti 163 pazienti verso altri nosocomi limitrofi

Disagi anche nelle aree radiologiche delle altre Asl per i server disattivati

Incendio all'ospedale di Tivoli, il piano d’emergenza: trasferiti 163 pazienti verso altri nosocomi limitrofi
di Elena Ceravolo
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Domenica 10 Dicembre 2023, 00:15

Quello di Tivoli era l’unico ospedale con pronto soccorso di secondo livello di tutta la Asl Roma 5 e ora 450 mila cittadini di 76 Comuni rimangono senza il punto più solido di riferimento per le urgenze. Dopo l’incendio dell’altra notte, che ha fatto tre vittime e mandato in down il San Giovanni Evangelista, si è aperto un caso sanitario senza precedenti. I tempi per la ripartenza non sono quantificabili, ma di sicuro lunghi. Ora c’è un piano di emergenza. 

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I TRASFERIMENTI

Le prestazioni chirurgiche saranno recuperate a Colleferro, Palestrina, Subiaco e Monterotondo, senza allungare i tempi di attesa. L’endoscopia con strumenti e personale si trasferirà nella Casa della Salute di Palombara. Oculistica su Subiaco e Monterotondo. Otorino e Urologia a Colleferro. Ortopedia a Palestrina. Ogni paziente sarà richiamato singolarmente per interventi e visite. Pediatria e ginecologia andranno a Palestrina. Mentre subirà uno stop l’attività ostetrica, sospesa sino a nuova disposizione e dirottata verso ospedali di altre Asl. Le attività anestesiologiche e relativo personale distribuiti negli altri nosocomi della Asl. Mentre a Tivoli sarà allestito un punto di primo intervento presso la palestra Maramotti. Sarà aperto entro lunedì prossimo alle ore 8, con l’utilizzo di tutta l’attrezzatura occorrente, prelevata dai reparti del vicino San Giovanni. Per le dialisi si punterà su Palestrina, Colleferro e Subiaco così come la cardiologia (con l’aggiunta di Monterotondo). 
A Colleferro anche gli ambulatori di oncologia e l’attività in day hospital. 
Per Emodinamica bisognerà rivolgersi a Roma, Umberto I e San Giovanni. Diabetologia a Palombara, Guidonia e Subiaco. 
Salvate le 300 sacche di sangue che costituiscono le riserve ematiche di tutta la zona: sono stati i carabinieri a coordinare il trasferimento verso il San Filippo Neri si Roma avvenuto tramite ditta e mezzi specializzati. 

I DISAGI NELLE ALTRE ASL

L’incendio ha creato disagi anche nelle radiologie delle altre strutture sanitarie della Asl Rm 5 perché i server sono a Tivoli e sono andati in tilt.

Lo hanno segnalato Pasquale Paolantonio del sindacato nazionale Fassid e la Confederazione Codrip: «Al momento dell’approvazione dei progetti del Pnrr – dice il segretario Tiziana Cignarelli - avevamo detto più volte in audizione alla commissione Bilancio la necessità di provvedere a ristrutturare, ammodernare anche sotto il profilo della sicurezza sanitaria (sistemi aerazione tra gli altri) strutture sanitarie vetuste». L’altra sera sono stati 163 i pazienti trasferiti, 17 quelli dimessi: 32 a Palestrina, 26 a Colleferro, 14 a Monterotondo, 5 a Villa Dante, 19 al Sant’Eugenio, 2 al Grassi di Ostia, uno al De Lellis di Rieti, 2 a Latina (al Santa Maria Goretti e all’Icot), 12 all’Umberto I, tre al Sant’Andrea, 2 al Santo Spirito, 10 al San Camillo, 3 al San Giovanni, 4 a Tor Vergata, due all’Aurelia Hospital, 3 al Campus biomedico, 5 al Casilino. 5 al Gemelli, uno al Cristo Re, 2 a Villa Mafalda, 8 al Pertini, 2 al San Carlo. 

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