Un totale di circa 15mila euro, consegnato in varie tranche da mille e da 3mila euro: questo il totale che una ragazza 30enne di origini romene sarebbe riuscita ad estorcere da un uomo residente a Labaro conosciuto su in sito di incontri. La donna, ora è accusata dagli investigatori del commissariato Viminale, in coordinamento con la Procura di Roma, del reato di estorsione.
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LE INDAGINI
«Lampo» così la nota della Questura definisce le indagini sul caso che hanno portato all’arresto della donna. La vittima, un uomo, ha raccontato ai poliziotti di aver conosciuto la ragazza su un sito di incontri e di aver avuto vari rapporti con lei dietro pagamento. Dopo qualche mese, prima in maniera più timida ed accampando motivazioni strappalacrime - il funerale della sorella, poi l’operazione chirugica della madre, i debiti del figlio - poi con vere e proprie minacce, la 30enne si sarebbe fatta consegnare più di 15 mila euro, in varie tranche da mille e tremila mila euro. Quando nel tempo le richieste di denaro si sono fatte più ingenti e la vittima ha iniziato a tentennare, la donna ha riferito di essere sotto ricatto da parte di persone vicine a presunte organizzazioni criminali e che non sarebbe stata più garantita l’incolumità di entrambi se non avessero ottemperato alle richieste di denaro.
L’uomo, dopo aver cercato inutilmente di porre fine a questo rapporto, si è rivolto al commissariato Viminale.
I PRECEDENTI
A maggio scorso, una donna è stata condannata in primo grado per aver estorto del denaro a un manager di 56 anni facendogli credere di essere rimasta incinta: secondo l’accusa, i malcapitato sarebbe arrivato a pagare circa 60mila euro in vari mesi di ricatti.
Ad aprile scorso, il caso di un uomo di 64 anni ricattato da due donne conosciute su un sito di incontri a pagamento che avrebbero ricattato l’uomo arrivando anche a farsi consegnare garanzie per affittare immobili oltre che denaro contante in tranche che sono arrivate a sfiorare anche i 10mila euro.
SEXTORTION
I casi di persone conosciute tramite social e app e che poi si trasformano in ricattatori sono numerosi. Nel caso di un ricatto a sfondo sessuale tramite le piattaforme web è stato coniato il termine «sextortion»: è una truffa che si attiva su internet attraverso l’invio di richieste di contatto da parte di attraenti sconosciuti o sconosciute. Dopo questi contatti, si passa alle videochat fino alla richiesta di condividere immagini intime. Da lì, scatta la richiesta di denaro con l’invio di messaggi o email estorsive. In questi casi, mai cancellare i messaggi e i profili ma salvare tutti gli screenshot di tutto e denunciare alla polizia.
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