Legati alle sedie a rotelle e alle sbarre del letto, lasciati sporchi, sottoposti a insulti, minacce e angherie. Storditi da psicofarmaci e da musica tenuta ad altissimo volume tutto il giorno. Fino al caso di un’anziana rinchiusa nel seminterrato e costretta a dormire su un divano con la luce accesa. Villa Cristina, un edificio “Liberty” su viale Bozzi, tra Marino e Castel Gandolfo, una delle strade più eleganti dei Castelli Romani, secondo le indagini chiuse ieri mattina era diventata un incubo per gli ospiti della casa di cura. Con un blitz i carabinieri del Nas, supportati dai colleghi delle compagnie di Castel Gandolfo, Frascati e Velletri, hanno scoperto che i venti anziani erano maltrattati, denutriti e vittime di abusi psicologici. Conseguenti le quattro misure cautelari firmate dal gip del tribunale di Velletri, su richiesta della Procura. Arrestata la titolare, Cristina Pace, 55 anni, insieme con due operatrici socio sanitarie. Il quarto provvedimento è scattato nei confronti di un medico di Ariccia, 58 anni, in servizio nella struttura, al quale è stata notificata un’interdittiva a svolgere la professione per un anno.
LE IPOTESI
Pesanti le accuse nei confronti della titolare e delle due operatrici: concorso in sequestro di persona, maltrattamenti e falso ideologico e materiale.
I FARMACI
I carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Roma hanno sequestrato ricette, confezioni di psicofarmaci e sonniferi. Quando ieri mattina sono arrivati al numero civico 1 di viale Bruno Buozzi, i militari hanno intimato l’alt e arrestato in flagranza anche un’addetta alle pulizie di nazionalità nigeriana, che alloggiava nella struttura. La donna è finita in manette perché sorvegliava una pensionata di 85 anni, affetta da disabilità, in un locale sprovvisto di mobili e senza letto. Al di là di alcuni compleanni di centenari organizzati all’aperto e pubblicizzati in rete, infine, mancava totalmente una programmazione di attività ludiche o ricreative: gli anziani per tutta la giornata venivano tenuti “parcheggiati” sulle carrozzine o a letto, intontiti e talvolta anche sporchi, mentre i loro familiari li immaginavano al sicuro. Ai Castelli Romani era già avvenuta una vicenda simile nel 2020 quando due case di riposo abusive furono scoperte a Velletri e ad Albano Laziale: residenze isolate dai centri urbani e dai servizi, dove gli anziani venivano maltrattati e umiliati dagli operatori socio sanitari. Una realtà sconcertante sapere che soggetti così fragili possano finire nelle mani di persone senza scrupoli.