La talpa e le accuse. Resta in carcere Camilla Marianera, la praticante avvocato finita in carcere a Roma insieme al suo compagno Jacopo De Vivo con l'accusa di corruzione in atti giudiziari. Il tribunale del Riesame di Roma non ha infatti accolto l'istanza del difensore, l'avvocato Marco Marronaro, che aveva chiesto per la donna gli arresti domiciliari. Secondo l'atto d'accusa dei pm della procura di Roma, dal 2021 al dicembre scorso, i due arrestati «erogavano utilità economiche a un pubblico ufficiale allo stato ignoto, appartenente agli uffici giudiziari di Roma e addetto all'ufficio intercettazioni, perché ponesse in essere atti contrari ai doveri del suo ufficio, consistenti nel rilevare l'esistenza di procedimenti penali coperti dal segreto, l'esistenza di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, atti remunerati mediamente nella misura di 300 euro a richiesta».
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L'inchiesta in corso punta a individuare la “talpa” che dall'ufficio intercettazioni di piazzale Clodio passava informazioni coperte da segreto d'ufficio alla praticante avvocato e al suo compagno, che ha rinunciato, invece, al Riesame.
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