Adriano, le stanze segrete per ammirare cielo e stelle nella splendida villa di Tivoli

Nuovi studi fanno luce sulla grande sala circolare che riproduceva il moto degli astri

Adriano, le stanze segrete per ammirare cielo e stelle
di Laura Larcan
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Martedì 30 Agosto 2022, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 05:32

La volta titanica dipinta completamente di azzurro, puntellata da una coreografia di gocce dorate. E al centro, come sospesa, la magnifica sfera armillare, un astrolabio complesso e sofisticato, che in una rotazione silenziosa ed elegante simulava il moto degli astri, i pianeti, le stelle. Soprattutto le stelle, lo spettacolo prediletto dall'imperatore Adriano, appassionato astronomo, che proprio al suo amato Antinoo aveva dedicato una stella dopo la sua tragica morte. Così doveva apparire l'interno della grande sala circolare di Roccabruna, uno dei monumenti più enigmatici e suggestivi di Villa Adriana, edificio concepito come osservatorio astronomico da Adriano, e che è stato al centro di nuove indagini, rilievi e studi che si sono concentrati proprio sulla parte ingegneristica e costruttiva.

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LA VISITA
Una meraviglia che sarà raccontata al pubblico venerdì 2 settembre, in occasione di una speciale passeggiata notturna (dalle ore 20) curata dal direttore Andrea Bruciati e guidata dagli specialisti della Villa in collaborazione con il Centro Nazionale Astroricercatori Indipendenti.

L'attuale costruzione, di oltre dieci metri, che si vede oggi è solo la base. Dobbiamo immaginarla con la sovrapposizione di altri due piani sopraelevati, per raggiungere una vetta di trenta metri almeno. Un'architettura che sfoggia affinità elettive con il tempietto di San Pietro in Montorio a Roma del Bramante. Fu realizzata nel punto più elevato della Villa, incastonata nel paesaggio dell'agro romano antico, un punto privilegiato per l'osservazione del cielo. La sorpresa è all'interno: «Si ipotizza che dal centro della volta pendesse una sfera armillare concepita per lo studio astronomico, visto che simulava il moto dei pianeti - dice Bruciati - Il sito testimonia la passione per l'astrologia di Adriano. L'edificio conserva vaste tracce di intonaco azzurro: qui era rappresentata la volta celeste, con punti dorati ad evocare le stelle. E sul lato ovest è stato identificato un corridoio dove si apre una finestra molto singolare, fatta a strombo. Era in origine un cannocchiale astronomico». Gli studi scientifici hanno svelato che questa finestra inquadrava la costellazione dell'Aquila, legata alla figura di Antinoo, perché comparve nei suoi movimenti celesti dopo la morte del giovane, il 30 ottobre del 130 d. C. E una delle sue stelle venne dedicata ad Antinoo. «Dalle analisi sulle tracce archeologiche condotte da Giuseppina Cinque e Benedetta Adembri - precisa Bruciati - si è potuto verificare che l'edificio è stato modificato dopo la morte di Antinoo con l'apertura di una feritoia con un orientamento preciso. Si pensava, all'inizio, che servisse per areare l'ambiente, poi si è capito che puntava ad un preciso angolo dello spazio. Consentiva la vista sulla stella che era stata dedicata al bellissimo giovane amato dall'imperatore».

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LA LATRINA
Non solo, ma all'interno è stato identificato anche un piccolo ambiente come una latrina. Dettaglio non da poco, perché le latrine singole testimoniano sempre luoghi collegati al soggiorno personale dell'imperatore. Siamo al cospetto di un salone monumentale che riproduceva le conoscenze astronomiche del tempo. «Doveva essere uno spazio incredibile, un ambiente circolare con cupola dove il cielo stellato e la sfera sospesa al centro evocavano un microcosmo di pianeti che si proiettava sul pavimento», indica il direttore. Non a caso sono state trovate le malte che segnano le fasi di costruzioni e modifiche dell'ambiente. Lo spessore delle murature è tale da testimoniare una costruzione imponente, che sosteneva altri due piani, funzionali all'osservatorio.
 

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