Tratta di giovani africane a Roma: costrette a riti esoterici e prostituzione, 34 arresti

Tratta di giovani africane a Roma: costrette a riti esoterici e prostituzione, 34 arresti
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Mercoledì 5 Febbraio 2014, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 09:06
Donne rese schiave da plagi e rituali esoterici, per poi essere sfruttate e fatte prostituire. Era un misto di religione tribale e organizzazione di stampo mafioso, la banda dei 'Cults boys', di matrice nigeriana che aveva base a Roma. Tra gli affari, il gruppo gestiva narcotraffico e tratta di essere umani: una sorta di confraternita esoterica a sfondo malavitoso, sgominata dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Roma, che hanno eseguito 34 arresti a Roma e in altre città d'Italia.



In manette sono finiti soprattutto nigeriani a alcuni complici di un altro gruppo albanese. Le accuse principali sono per i reati di associazione di tipo mafioso e finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Nel Togo c'era una sorta di base operativa della banda dove le ragazze, dopo essere state vendute dalle loro stesse famiglie per 12mila euro, venivano 'messe alla provà con violenze e sevizie: un test per capire la loro capacità di lavorare a ritmi frenetici. Poi attraversavano il Sahara e infine dalle coste africane sbarcavano in Italia a Lampedusa e nel Sud Italia. Da qui le giovani venivano 'smistatè in città come Roma, Torino, Parma, Firenze e Imperia.



Le schiave dovevano saldare un debito di 70mila euro da saldare con i propri aguzzini per ottenere libertà e documenti. Ma prima venivano iniziate a riti esoterici, come mangiare il cuore di un gallo o assistere allo sgozzamento di un animale. La banda, che gestiva anche un vasto traffico di droga e si inserisce in un'organizzazione criminale ben più ampia radicata in tutto il mondo, agiva con modalità tipicamente mafiose nell'ambito delle persone della propria etnia. Sono stati anche documentati violenti scontri nei quartieri romani di Tor Bella Monaca e Casilino, per il controllo dello sfruttamento della prostituzione, tra il gruppo indagato, denominato «Eye», e gli 'scissionistì degli «Aye».



I componenti della banda avevano ruoli specifici e soprannomi come 'Chairman' (presidente, ndr), 'Old soldier' (vecchio soldato, ndr) e 'Bacì. Ed al centro dei loro interessi non c'era solo lo sfruttamento della prostituzione, ma anche il traffico internazionale di droga, con l'importazione di cocaina, poi distribuita nella Capitale e in altre città italiane, e lo spaccio di marijuana, approvvigionata da un gruppo criminale albanese, anch'esso colpito da provvedimento cautelare.
I militari hanno anche sequestrato e confiscato denaro, auto, beni immobili e attività commerciali per un valore complessivo di due milioni di euro, spesso utilizzati per il riciclaggio di denaro.
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