Terremoto, i danni a Roma: da Sant'Ivo alla Sapienza a San Paolo fuori le Mura, dal Quirinale ai Musei Capitolini

Terremoto, i danni a Roma: da Sant'Ivo alla Sapienza a San Paolo fuori le Mura, dal Quirinale ai Musei Capitolini
di Laura Larcan
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Lunedì 31 Ottobre 2016, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 15:54

Da Sant'Ivo alla Sapienza a San Paolo fuori le Mura, dal Colosseo ai Musei Capitolini, i tesori della Città eterna son tornati a fare i conti con la paura del terremoto. Sono state ore di paura e tensione per l'arte, ieri mattina, quando la terra ha tremato alle 7.40 ieri e i monumenti millenari hanno incassato un duro colpo.

I danni al patrimonio storico artistico ci sono stati. Non diffusi, ma alcuni casi isolati hanno innescato subito sopralluoghi da parte di squadre di tecnici. Sorvegliata speciale in queste ore è proprio la cupola della chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza, il gioiello capolavoro assoluto di Francesco Borromini, realizzato tra il 1642 e il 1660. Dopo la forte scossa, infatti, sono precipitati a terra, all'interno della chiesa, una serie di piccoli frammenti di intonaco e pittura dalla cupola. Un volo di una decina di metri d'altezza che ha fatto scattare l'allarme con la chiusura immediata della la chiesa alla funzione domenicale per motivi cautelativi.

Una chiusura prolungata nei prossimi giorni fino al completamente delle verifiche d'emergenza sulla staticità del monumento. E' stato il personale tecnico della Soprintendenza per l'archeologia, belle arti e paesaggio di Roma ad effettuare subito i primi interventi. Ad impensierire gli esperti è il fatto che i distacchi siano avvenuti in corrispondenza di una lunga crepa sulla cupola: «una crepa ferma e monitorata da sei anni attraverso distanziometri», precisano dalla Soprintendenza. Il timore è che il sisma abbia allargato e riattivato la grossa crepa. La cupola, tra l'altro, è già al centro da un anno di un cantiere di consolidamento e restauro delle decorazioni esterne. Sant'Ivo alla Sapienza, d'altronde, è reduce da un cantiere di messa in sicurezza dopo che si era aperta dal giugno 2015 una lunga crepa diffusa sull'angolo prospicente via del Teatro Valle.

Il bollettino dell'emergenza ha coinvolto anche la basilica di San Paolo fuori le Mura. La scossa ha causato il crollo di frammenti di cornicione e l'apertura di crepe diffuse. Impressionante soprattutto la profonda lesione sull'arco del portico di ingresso. Sul posto sono arrivati subito vigili del fuoco e polizia per verificare l'entità dei danni, ma l'apertura della chiesa è stata garantita ai fedeli.

ALLARME IMMEDIATO
Ancora un bollettino da tensione per San Lorenzo fuori le Mura, la millenaria basilica costantiniana del Verano, dove la scossa ha innescato il distacco di calcinacci in una navata. Crepe diffuse, poi, identificate anche a Santa Maria Maggiore. Ma l'allarme è scattato immediato, ieri mattina, anche al Colosseo, dove la scossa è stata percepita dallo stesso personale già in servizio dalle 7 di mattina. «È stata forte», raccontano. «Ce ne siano accorti perché hanno cominciato a vibrare le transenne di orsogrill e si sono mossi i mobili degli uffici». «Ma nulla di evidente da rilevare, nessuna caduta di frammenti fuori dall'ordinario», racconta Barbara Nazzaro direttore tecnico del Colosseo. Il monumento ha aperto normalmente insieme a tutta l'area archeologica. l controlli mirati sono scattati in tutte le aree aperte al pubblico, soprattutto a Santa Maria Antiqua. A ballare anche i Musei Capitolini. Alle 7.40 erano in servizio nelle varie sale già otto custodi che hanno soccorso le statue in piedi sui basamenti quando hanno cominciato a tremare. Per un bizzarro caso del destino, si tratta delle stesse statue coperte lo scorso inverno durante la visita del presidente iraniano.

I RISCHI
Quanto rischiano i monumenti romani? «Domanda difficile - commenta il soprintendente Francesco Prosperetti - monumenti romani sono tutti in sicurezza, ma di fronte a sismi di grande intensità i rischi esistono comunque. Pur non essendo un esperto di terremoti ritengo non siano pericolosi i riflessi anche forti di eventi sismici geograficamente lontani. La storia ci ha insegnato che sono sopratutto i terremoti che in passato sono avvenuti sui colli Albani a essere stati dannosi per la Capitale e i suoi tesori artistici».
 

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