Era salita all'alba sul taxi, felice di arrivare in aeroporto. Il tratto Termini-Ciampino per una trentenne romana, pierre in un locale a un passo da piazza Esedrea è diventato un incubo, un viaggio a luci rosse e col rischio che potesse finire, ancora peggio, in uno stupro. Il tassista notturno alla guida infatti scambiata con la cliente poche battute di circostanza, dal buongiorno a quanto è bella Roma di notte, si è lasciato andare in atti di autoerotismo terrorizzando la giovane, che, impietrita, in quei interminabili momenti ha sperato solo di arrivare al più presto a destinazione. La procura ora ha aperto un fascicolo per violenza privata aggravata e atti osceni in luogo pubblico.
Il fatto, secondo la ricostruzione della vittima risale all'alba del 17 maggio. La donna, che si è affidata all'avvocato Piergiorgio Micalizzi per formalizzare la denuncia, aveva prenotato un taxi per le 4,45, per raggiungere Ciampino. Una corsa concordata, insomma, già dal giorno precedente. Il tassista era arrivato puntuale, e infine, senza scendere dall'auto l'aveva fatta accomodare sul sedile posteriorie alla destra del lato conducente.
LA CORSA Dal centro all'Appia e poi di corsa verso l'aeroporto.
Quando ha pagato la corsa, è scesa al volo e ha annotato sul telefonino il numero del taxi. Poi si è sfogata con un amico che l'aspettava in aeroporto e con il fidanzato, che ha chiamato la polizia. «Ero terrorizzata, un incubo, e non potevo difendermi» ha detto poi la ragazza. Dieci giorni prima invece era stato un cliente, Simone Borgese, 30 anni, che aveva violentato una tassista. Il giovane alle sette del mattino era salito sull'auto bianca guidata da una quarantenne e poi dopo averla condotta in una strada sterrata a Piana del Sol. La scarcerazione è stata respinta «per la sua totale incapacità di controllare i propri istinti in materia sessuale». Il pool antiviolenze della procura a breve potrebbe convocare il tassista esibizionista in procura.